Roma, si fotografavano con i turisti e li obbligavano a comprare la foto: indagati tre centurioni

Roma, si fotografavano con i turisti e li obbligavano a comprare la foto: indagati tre centurioni
di Michela Allegri
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Sabato 15 Ottobre 2016, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 12:43

Armi di plastica sguainate, pettorali scolpiti su corazze di finto acciaio, sguardo sornione e mantelli rossi. Sorrisi smaglianti, pronti per essere immortalati nell'ultimo scatto all'ombra del Colosseo. Sono i centurioni accampati di fronte all'Anfiteatro Flavio, a caccia di turisti da avvicinare e, per la Procura, da taglieggiare, obbligandoli a comprare foto ricordo non richieste. I magistrati di piazzale Clodio hanno aperto un'inchiesta sulla presunta lobby dei finti soldati dell'Ancient Rome. In tre sono stati indagati per estorsione in danno di alcuni cittadini stranieri in vista nella Capitale. Fino alla scorsa estate, prima che entrasse in vigore l'ordinanza che vieta ai centurioni di presidiare le aree monumentali, gli inquirenti hanno infatti ricevuto varie segnalazioni, provenienti da turisti che lamentavano di essere stati praticamente ingannati.

IL RAGGIRO
In sostanza, le vittime sarebbero state obbligate a posare accanto a quegli uomini in costume per poi essere minacciate: gli indagati avrebbero costretto i malcapitati, con modi intimidatori, ad acquistare gli scatti non richiesti. Il tutto a prezzo salatissimo: il costo di una fotografia variava dai 30 ai 50 euro. A raccogliere le segnalazioni, i vigili del I gruppo Trevi, che hanno confezionato un dossier - con tanto di immagini - depositato in Procura. Leggendo le denunce, ci si accorge che il copione dei tre legionari posticci è sempre lo stesso. Colosseo sullo sfondo. Dal mattino fino al tramonto, agghindati con daghe ed elmi sovrastati da creste rosse, gli antichi romani attirano con insistenza l'attenzione dei turisti. I più sprovveduti cadono nel trabocchetto. «Come one, just one picture», una sola foto, urlano in coro i centurioni. Tanto basta per farsi imbrogliare. Un braccio intorno alla spalla, un sorriso a trentadue denti, a volte persino avances non gradite riservate alle donne.

LE MINACCE
Poi, lo scatto con una macchinetta istantanea. Quando lo straniero tenta di accomiatarsi, scatta la minaccia. «Beh, ora però mi devi pagare», non meno di trenta euro. Il conto sale addirittura a cinquanta per i più sfortunati. Sottrarsi è quasi impossibile. Non si tratta di un invito da declinare, ma di una tassa illegale da saldare. I centurioni in corazza, più che essere convincenti, sanno infatti come incutere timore. Un gesto, uno sguardo, una parola sussurrata all'orecchio. E il turista, spaventato, preferisce pagare piuttosto che rischiare di passare guai. Alcuni stranieri, però, hanno deciso di raccontare la disavventura ai vigili urbani che presidiano la piazza. Così è scattata l'inchiesta. Gli appostamenti degli investigatori, però, si sono interrotti lo scorso luglio, quando è entrata in vigore l'ordinanza che vieta la presenza di centurioni e risciò nelle aree monumentali della Capitale.

IL CAMPIDOGLIO
La determina dispone il «divieto di qualsiasi attività che preveda la disponibilità a essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico (per esempio come centurioni) in fotografie o filmati, dietro corrispettivo in denaro». Il Campidoglio ha infatti deciso di mettere un freno al fenomeno degli antichi romani posticci, che aveva assunto proporzioni numeriche troppo rilevanti ed era considerato «lesivo del decoro della città, in quanto tali soggetti adottano un fantasioso e non consono abbigliamento», si legge nella delibera. Centurioni e simili è riportato ancora nel documento «agiscono in alcuni casi con modalità inopportune, insistenti e talvolta aggressive». Proprio come è scritto negli atti della Procura.