«In generale – continua Morassut – l'intero complesso storico dell'Eur - il blocco degli edifici progettato e in parte realizzato tra la fine degli anni Trenta e la Seconda Guerra Mondiale e completato successivamente - va considerato alla stessa stregua. È chiaro che la decisione di vendere quei beni incontrerà l'opposizione e la contrarietà di chi considera un grave precedente averla assunta». «Il mondo della cultura e dell'architettura, la comunità degli urbanisti non possono restare indifferenti.
D'altra parte appare incomprensibile come non sia stato deciso di percorrere altre strade per ricapitalizzare Eur. A partire dalla dismissione di altri importanti asset immobiliari che sono nella disponibilità della Società, che hanno un importante valore ma che non comportano problemi di alcuna natura sul piano storico e culturale». «Si tratta di una decisione da rivedere – conclude il deputato PD – e mi auguro che il Mibact e le Sopraintendenze che dovranno pronunciarsi su questa scelta facciano valere quanto stabilito nel Codice 42/2004. Nello stesso tempo attendiamo che il MEF ed il Mibact rispondano alle interrogazioni presentate in Parlamento su questa vicenda a partire da quella da me presentata fin dal giorno 5 febbraio».
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