Eur, donna schiacciata dal cancello pesante 700 chili, cinque indagati

Eur, donna schiacciata dal cancello pesante 700 chili, cinque indagati
di Adelaide Pierucci
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Sabato 17 Ottobre 2015, 03:46 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Un macigno in ferro di settecento chili caduto all'improvviso. Il cancello del cantiere delle ex Due Torri all'Eur, che giovedì si è scardinato e ha travolto e ucciso una passante, era già stato segnalato come difettoso e sottoposto a una riparazione qualche settimana prima.

Adesso, per la morte assurda e sicuramente evitabile di Isabella Monti, 66 anni, la procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo.

Cinque persone sono state subito iscritte nel registro degli indagati: i responsabili della società appaltatrice dei lavori necessari per la trasformazione delle Torri nella futura sede di Telecom, la Varian, e l'operaio della società sub appaltatrice, addetta ai lavori di rimozione dei materiali, che aprendo la cancellata in ferro ha causato involontariamente la tragedia.

IL SEQUESTRO

L'inchiesta, coordinata dalla pm Carla Canaia, è partita a passo spedito. Il cancello è stato posto sotto sequestro: è attesa una prima relazione degli ispettori della Asl RmC sull'inferriata difettosa, e lunedì, sempre su ordine del magistrato, verrà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima. Un atto dovuto, quello dell'esame autoptico, che sarà eseguito presso l'istituto di medicina legale dell'ospedale Tor Vergata. Non ci sono dubbi, infatti, che la donna sia stata uccisa dal cancello, una struttura lunga quattro metri e alta tre, dal peso di oltre settecento chili, che uscendo dai cardini le è piombata addosso schiacciandola.

La signora, in quel momento, stava chiacchierando con la figlia durante una passeggiata e non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto le stava accadendo.

Alla figlia, scampata dalla stessa fine solamente per miracolo, è rimasto l'orrore di dover cercare di soccorrere per prima la madre, martoriata sotto quel peso enorme. La sera, dopo le sette, la morte in ospedale ha spento anche la speranza. Nonostante il delicato intervento chirurgico eseguito al Sant'Eugenio, infatti, la donna non ce l'ha fatta: aveva riportato fratture ed emorragie troppo estese. «Non si può morire camminando» si disperano ora i familiari.

LA MANUTENZIONE

L'inchiesta, dopo le prime battute, rischia di allargarsi. I tecnici che si sono occupati della manutenzione della cancellata, compreso l'ultimo controllo effettuato, saranno chiamati in procura per spiegare le condizioni del cancello e la tipologia di intervento eseguito per la riparazione. Il magistrato, inoltre, nei prossimi giorni valuterà anche la posizione di altri due operai che avrebbero aiutato il collega ad aprire il cancello.

I lavori nel cantiere dell'ex ministero delle Finanze, dove è in corso di realizzazione il nuovo quartier generale della Tim che si affaccerà sul laghetto dell'Eur, non sono stati però bloccati. Qualcuno ha poggiato mazzi di fiori davanti al luogo dell'incidente. L'operaio che, aprendo il cancello, ha causato la tragedia alla quale ha assistito impotente, è sotto choc. «Il cancello si è riversato sulla strada. Al contrario sarebbe morto lui» hanno spiegato i colleghi.