Roma, perseguita l'ex moglie e impone il Corano ai figli: libanese allontanato da casa

Roma, perseguita l'ex moglie e impone il Corano ai figli: libanese allontanato da casa
di Adelaide Pierucci
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Sabato 26 Marzo 2016, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 09:27

Pedinava l'ex moglie, la sviliva davanti ai figli e pretendeva che questi, a 5 e 8 anni, imparassero la lingua araba e i versetti del Corano a memoria. Il tribunale di Roma ha firmato una misura cautelare con divieto di avvicinamento per un cinquantenne libanese finito sotto inchiesta per maltrattamenti in famiglia. L'uomo, un rappresentante di commercio, sia negli ultimi anni di matrimonio con una impiegata romana, sia dopo la separazione, si sarebbe imposto con intrusioni e offese nella vita della donna e dei figli spinti ad abbracciare esclusivamente la cultura araba. Un comportamento definito ossessivo dal giudice che ha firmato il provvedimento a carico del padre padrone, a suo dire un principe arabo.
«Il comportamento ossessivo dell'indagato verso i bambini era diventato incontenibile», ha sottolineato, infatti, il gip Maddalena Cipriani, «in quanto erano da lui completamente manipolati». Da qui l'imposizione di studiare l'arabo due volte a settimana nella casa paterna e il divieto di mettere piede nelle chiese, che i bambini su sua imposizione dovevano chiamare «edifici». Bambini intimoriti costretti alla fine a vivere anche due settimane al mese col padre per meglio «abbracciare la cultura araba» e a ripetere i versetti del Corano anche nei giorni in cui avrebbero vissuto con la mamma. Una coppia sposata nel 2005 senza timori per le culture diverse. «In merito all'educazione dei figli», ha ricordato il gip «si erano informalmente accordati a lasciare loro la libertà di scelta sulla religione da professare per poi in età matura sposarne consapevolmente la dottrina». Dopo la nascita del secondo figlio, nel 2010, l'uomo, che fino a quel giorno aveva ritenuto l'educazione del primo figlio roba «da donne», avrebbe cambiato atteggiamento.
 
VIETATO ANCHE LO SPORT
Ai problemi di coppia col tempo si sono aggiunti le liti legate all'educazione dei bambini. Secondo il papà «la scuola italiana non andava bene perché venivano impartite morali contrarie al Corano», peggio ancora quella pubblica da lui definita «roba da zingari». L'osservanza integralista dell'Islam l'avevano spinto a vietare ad entrambi i bambini di fare sport perché «il Corano - secondo lui - stabiliva che non potevano fare la doccia nudi con gli altri compagni nello spogliatoio». E persino precluso l'opportunità al più gradicello di andare alle grigliate con i compagni di scuola per evitare che mangiasse salsicce.
Da qui la decisione della donna di sporgere denuncia - assistita dall'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi - contro l'ormai ex marito, che era arrivato a controllare il suo modo di vestire, e a pedinarla.
 
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