Colosseo, 38 volontari bloccati dai sindacati
Spunta l’ipotesi della precettazione

Colosseo, 38 volontari bloccati dai sindacati Spunta l’ipotesi della precettazione
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Maggio 2014, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 16:25

Trentotto custodi impiegati nelle strutture gestite dalla Soprintendenza archeologica di Roma erano pronti a trasferirsi al Colosseo per tenerlo aperto durante la Notte dei Musei di sabato prossimo. Ma c’è un ma: a causa di un accordo sindacale degli anni Novanta non potranno recarsi all’Anfiteatro Flavio. Che ora rischia seriamente di rimanere al buio in una notte in cui le luci di quasi tutti gli spazi culturali della città rimarranno accese. Ora al Mibac si ragiona su una possibile “precettazione” dei dipendenti già inseriti nei turni di lavoro di un’altra manifestazione notturna, la Luna sul Colosseo, inizialmente prevista per sabato e poi sostituita dalla Notte dei musei.

BATTAGLIA DI NUMERI

I custodi fissi del Colosseo sono 22, più altre otto unità tra vigilantes privati e personale che si occupa di accoglienza e amministrazione.

Il lavoro dei guardiani è spalmato su sette giorni la settimana, il turno normale prevede la presenza di 10 addetti contemporaneamente nell’area dell’Anfiteatro Flavio. Per tenere aperto il sito la notte di sabato, considerato il grande afflusso previsto per la manifestazione, di custodi ne servirebbero 15. Nessuno dei dipendenti però ha dato la disponibilità a fare il turno notturno, retribuito con 80 euro di straordinario. Per l’evento potrebbero essere reclutati anche gli addetti di altre strutture che fanno capo alla Soprintendenza speciale per i beni archeologici del Mibac, che gestisce lo stesso Colosseo. E dei 700 dipendenti del Ministero, in 38 avevano dato la disponibilità a spostarsi. Quanto basta e avanza per tenere aperto il monumento. Il problema è che una intesa sindacale vecchia di vent’anni blocca tutto. Perché prevede che dei 15 custodi necessari per garantire l’accessibilità del sito, almeno cinque siano interni. Basterebbe quindi che appena 5 custodi su 22 dassero la disponibilità serale. Ecco perché se le cose non cambiano il Colosseo rimarrà chiuso. «Ma l’accordo ha un senso, perché il personale conosce le vie di fuga e le cassette di sicurezza, insieme ad altri posti strategici», dice Rinaldo Satolli, rappresentante dei custodi dell’Anfiteatro Flavio.

«NON SIAMO FANNULLONI»

«Sta passando il messaggio che siamo fannulloni che non vogliono lavorare», dice il rappresentante dei guardiani. «Ma nessuno pensa che non si possono far entrare migliaia di persone, attratte dal biglietto a 1 euro, in un luogo dove l'impianto di videosorveglianza non funziona, l'illuminazione è scarsa e il personale insufficiente nonostante io stesso abbia fatto un esposto alla Procura di Roma per segnalare che ci sono almeno 70 persone che potrebbero fare i vigilanti e i custodi al Colosseo e che invece ricoprono altre mansioni». Per tutta la giornata di ieri i guardiani dell’Anfiteatro Flavio sono rimasti asserragliati dentro il monumento. I pochi che parlano, mettono subito le mani avanti. «Se aprissimo di notte con il biglietto a un euro - dice Claudio Fianco, 58 anni - si avrebbe a che fare con un flusso incontrollabile di persone che sono state invogliate a partecipare alla Notte dei Musei e che non vorrebbero mai sentirsi dire che stiamo chiudendo». Nessuno risponde però quando si fa presente che le aperture notturne al Colosseo si sono sempre fatte. «Il Colosseo ha già in programmazione aperture straordinarie notturne dal 24 aprile al 1 novembre con l'iniziativa La Luna sul Colosseo», dice Andrea Costanzo, presidente della Fiavet, la federazione delle imprese turistiche del Lazio. Oggi intanto il sindaco di Roma Ignazio Marino con l'assessore capitolino Alessandra Cattoi parteciperà alla fiaccolata promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Comunità Ebraica che prevede lo spegnimento delle luci del Colosseo in solidarietà con i cristiani vittime di persecuzioni e per la libertà delle studentesse in Nigeria