Roma, i centurioni sfrattati dal Colosseo
invadono il rione Monti

Roma, i centurioni sfrattati dal Colosseo invadono il rione Monti
di Valeria Arnaldi
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Dicembre 2015, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 09:39

Elmo in testa, spada sguainata, costume completo ma, come sfondo di eventuali scatti, vetrine dei negozi o saracinesche abbassate. Allontanati con apposita ordinanza da Colosseo e Fori Imperiali, più in generale da aree archeologiche o monumenti, i centurioni non hanno rinunciato al business dei ritratti con i turisti. Semplicemente hanno spostato e ampliato i confini del loro “mercato”, seguendo il viavai dei visitatori e arrivando fino al rione Monti, apportando come unico correttivo alla mancanza di una scena, un piccolo sconto - 5 euro, prima sufficienti per una foto, bastano per tre/quattro scatti - almeno nella fase iniziale di questa sorta di migrazione, come incentivo per avviare l'attività nella zona. Stessa modalità, stessi gesti, stesso abbigliamento, dunque, solo qualche chilometro di distanza dagli scenari abituali. A pochi giorni dall'entrata in vigore dell'ordinanza con cui il commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca ha vietato «qualsiasi attività che preveda la disponibilità a essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico in fotografie o filmati dietro corrispettivo in denaro» nelle zone monumentali della città, i centurioni hanno adattato le loro mappe, seguendo il flusso dei turisti lungo via Leonina, piazza Madonna dei Monti, via Baccina.
LE REAZIONI

«I centurioni non erano mai arrivati qui - denuncia Nathalie Naim, consigliere I Municipio - ma era facile prevedere che sarebbe successo. Il rione è a due passi da Colosseo, Fori, Domus Aurea, c'è un grande viavai di turisti e quindi hanno pensato di insediarsi qui per le foto. Tra risciò che non rispettano neppure il codice della strada, musicisti ambulanti e ora centurioni, Monti sembra diventata Disneyland». A lanciare l'allarme sono residenti e pure commercianti, sorpresi dalle insolite presenze, che non mancano di fotografare come “eccezione” già diventata regola. «L'ordinanza deve essere più ampia - prosegue Nathalie Naim - prendendo in considerazione non singole strade o piazze ma aree della città. I centurioni oggi lavorano tranquillamente nella zona di via dei Fori Imperiali, affacciandosi dalle traverse senza varcare mai la soglia vietata. Insomma, hanno trovato il modo di rimanere presenti nelle strade turistiche ma sono entrati anche in nuove zone. L'ordinanza prevede che i confini del divieto possano essere estesi, ho scritto alla polizia municipale perché si provveda». E se il rione è conquista delle ultime ore, il business, con la medesima strategia, sta toccando pure altre zone. Centurioni lavorano in via degli Annibaldi, mantenendo lo sfondo del Colosseo dal belvedere in largo Agnesi, e in via Alessandrina, da cui costeggiano i Fori. Si affacciano su Fontana di Trevi da via delle Muratte e via della Stamperia. Non lasciano piazza Navona, rimanendo nelle strade limitrofe, e sono presenti nelle vie vicine al Pantheon. Residenti segnalano incursioni in via del Pellegrino alle spalle di piazza Campo de' Fiori. Divisi in gruppi, sperimentano quotidianamente la redditività delle vie, accostando comitive, gruppi, viaggiatori.
L'APPROCCIO

L'approccio è il medesimo ovunque: arrestare il passo dei turisti mostrando la spada e l'espressione fiera per poi stemperarla con un sorriso e la domanda fatidica: «Photo?». Se il turista esita un istante scatta la trattativa, portata avanti spesso più con i gesti che in inglese. Se il Colosseo non può fare da sfondo allo scatto, poco importa, i centurioni si presentano come simbolo di Roma anche nelle sue vie dello shopping. Perché, lo avevano detto sin dal primo giorno di ordinanza, «dobbiamo tenere la piazza». E se il Campidoglio li ha presi alla lettera, vietando i singoli siti, i centurioni hanno dimostrato che la “piazza” da tenere è la città. Tutta.