Bioparco, il racket dei parcheggiatori abusivi
assedia Villa Borghese

Bioparco, il racket dei parcheggiatori abusivi assedia Villa Borghese
di Veronica Cursi
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Lunedì 27 Gennaio 2014, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 09:03
Si sistemano davanti all’ingresso del Bioparco ogni giorno. Il fine settimana poi, quando quell’area all’interno di Villa Borghese pullula di turisti e di famiglie a passeggio con bambini, raddoppiano.

Parcheggiatori abusivi che ogni giorno aspettano di ”beccare” qualche ignaro passante per estorcergli denaro e chiedere ”il pizzo” a chiunque parcheggi la macchina in quella piccola piazzola, proprio all’interno del parco. Un’area che dovrebbe essere vigilata. E invece di controlli non si vede nemmeno l’ombra.



SOMMA LIBERA

Basta scendere dall'auto, un normale sabato mattina, per essere accerchiati da tre, quattro stranieri, che senza troppi giri di parole ti impongono di dargli dei soldi. «Una somma libera». La chiamano così. Ma se gli dai meno di un euro o ti rifiuti di pagare volano insulti e parolacce. Come se nel prezzo del biglietto per una gita al giardino zoologico della capitale fosse compreso anche il loro ”compenso”.

Una tassa illegale a cui i cittadini romani, loro malgrado, ormai in quasi tutte le zone della città, sono ormai abituati. E spesso rassegnati.



In quell’area di Villa Borghese, trecento metri di strada, sono almeno in tre a gestire in nero i parcheggi della zona. Ognuno ha la sua “fetta” di macchine da tenere d'occhio: c'è chi si sistema all’inizio di viale Giardino Zoologico appena entrati dall’ingresso di viale Belle Arti, chi davanti alla piazza, chi vicino alle bancarelle di palloncini e dolciumi, chi alla fine della strada. Sono tutti stranieri. Ogni mattina arrivano attorno alle 10, quando il Bioparco apre i cancelli e iniziano a ”lavorare”.



LA DIVISA

Li puoi riconoscere dalla divisa: cappellino da baseball in testa, fischietto al collo, borsello porta monete, accento straniero. «Diamo un mano a trovare posto», spiegano. E in cambio cosa vuoi? «Una piccola offerta, così stai tranquillo che non succede niente alla tua macchina». Che suona come un avvertimento. Gli abusivi della sosta puntano il disperato che cerca un parcheggio (missione impossibile quando arriva una cert'ora del giorno, specie il weekend, al Bioparco) e non lo mollano. Nemmeno se si allontana appositamente e trova posto più in là. No, loro ti inseguono e incalzano con la solita frase «prego....». E tu sei costretto ad abbozzare: uno, due euro se vuoi ritrovare l'auto intatta.

I guardia-macchine “fuorilegge” si piazzano davanti ai punti caldi della zona. Aiutano (o costringono) i malcapitati automobilisti a fare manovra.



FUORILEGGE

Perché tanto, da queste parti, qualunque posizione è buona per guadagnare. Così a fine giornata li vedi allontanarsi e confondersi tra le macchine a dividersi il bottino.

«Una vergogna che tutto questo sia tollerato - si sfogano Laura e Giovanna, due mamme in visita al Bioparco con i loro bimbi - Ogni volta che veniamo qui è sempre la stessa storia. Anzi. I parcheggiatori abusivi sembrano anche raddoppiati negli ultimi tempi. Non è possibile accettare questa ”violenza” quotidiana. Come se a Roma il racket degli abusivi fosse tollerato».
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