Scioperi bianchi, la scure dell'Authority: «Precettare i macchinisti dell'Atac. Il prefetto impedisca lo stop di lunedì»

Scioperi bianchi, la scure dell'Authority: «Precettare i macchinisti dell'Atac. Il prefetto impedisca lo stop di lunedì»
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 22 Luglio 2015, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 15:54

«Precettate macchinisti e autisti dei bus». La richiesta arriva dall'Autorità garante per gli scioperi, che ieri ha invitato ufficialmente il prefetto Gabrielli ad applicare «l'articolo 8 della legge 146 del 1990», quello che prevede la precettazione del personale, in occasione dell'ennesimo sciopero dei trasporti in programma lunedì prossimo, il quinto negli ultimi quattro mesi.

Secondo l'Authority sarebbe a rischio «il diritto di libera circolazione» dei romani, già vessati nelle ultime tre settimane dallo sciopero bianco dei conducenti della metro, in rivolta dopo l'entrata in vigore, da inizio mese, dell'obbligo di timbrare il cartellino a inizio e fine turno. «La misura è colma - è il commento del garante Roberto Alesse - ora serve la linea dura».

Per questo l'Authority ha deliberato «di far presente al Prefetto che le astensioni dal lavoro si aggiungerebbero a un periodo caratterizzato da ritardi, riduzioni di corse e disservizi verificatisi a partire dal 1 luglio». La protesta del 27 «determinerebbe la reale possibilità di un ulteriore pregiudizio grave alla tutela della libertà di circolazione degli utenti del trasporto pubblico di Roma, già fortemente provati dal cattivo funzionamento del servizio e dalle disfunzioni sopra richiamate». Da qui l'invito ufficiale a Gabrielli di «valutare la sussistenza delle condizioni per l'adozione di un provvedimento straordinario» come la precettazione. Gabrielli ha già convocato per oggi i sindacati e l'azienda. Dopo questo passaggio di «valutazione», fanno sapere da Palazzo Valentini, verrà presa una decisione.

LA PETIZIONE

Alla Prefettura si rivolgono anche migliaia di romani esasperati che in poche ore, in una petizione online, hanno raggiunto quasi 8mila firme per chiedere il lavoro coatto dei macchinisti. «Il prefetto deve intervenire - si legge nel testo del documento - contro i macchinisti che stanno impedendo l'esecuzione di un servizio di pubblica utilità e che stanno funestando la città da giorni, con disagi enormi a milioni di cittadini e turisti».

Il Codacons chiede addirittura «il licenziamento dei lavoratori che aderiranno allo sciopero» che rappresenterebbe «la chiara volontà di danneggiare gli utenti del trasporto pubblico dopo già numerosi giorni di disagi illeciti».

Anche ieri, per colpa dello sciopero bianco, sulle linee A e B della metropolitana, ha fatto sapere Atac, si sono registrati «ritardi».

Corse urbane soppresse sulla Roma-Viterbo, mentre sulla Roma-Lido i treni viaggiavano a intervalli di mezz'ora tra una corsa e l'altra. Il clima sulle banchine è sempre più esasperato. Ieri pomeriggio nella stazione della metro A di Termini è scoppiata la rivolta. All'arrivo del treno, già in ritardo sulla tabella di marcia e sovraffollato, diversi passeggeri si sono scagliati contro la cabina del macchinista, ritardando ulteriormente la partenza del treno. «Ci sarebbe da prendere i bastoni!», ha urlato un passeggero esasperato. «Non si respira in questi treni, si viaggia come bestie, se vogliono scioperare scioperassero, ma ai cittadini deve essere garantito il servizio», la voce di un altro viaggiatore. In tanti si sono scagliati contro le guardie giurate, «colpevoli», secondo i passeggeri, di difendere i responsabili dei ritardi. Dopo una decina di minuti è tornata la calma e i treni hanno ripreso la loro corsa.

Due giorni fa, una conducente era stata aggredita a Battistini ed era finita al pronto soccorso del policlinico Gemelli, la settimana scorsa alcuni pendolari avevano preso a sassate la cabina di un convoglio della ferrovia Roma-Lido.

LETTERE DI CONTESTAZIONE

In attesa delle decisioni del prefetto sullo sciopero di lunedì, l'azienda ha scelto la linea dura contro i macchinisti ribelli. Per 50 conducenti della metro, sui 300 in organico, Atac ha ufficialmente aperto un procedimento disciplinare. L'accusa di cui dovranno rispondere è di interruzione di pubblico servizio. Un'ipotesi che, se confermata, potrebbe portare anche al licenziamento.