«Tutto questo a fronte di un numero davvero esiguo di persone rom che vivono in insediamenti informali nella Capitale - prosegue l’Associazione 21 luglio - Il calo è giustificato in minima parte da rientri nel Paese di origine o da spostamenti in altri Paesi Europei, ma è spiegato soprattutto dal passaggio dall’insediamento informale a strutture industriali occupate senza titolo. In una città che ha 2,9 milioni di abitanti, dunque, i rom che vivono in insediamenti informali costituiscono solo lo 0,03% della popolazione». Secondo l’associazione, «un’altra importante cartina di tornasole che evidenzia la necessità di strutturare e programmare politiche abitative inclusive è rappresentata dalla situazione dei migranti transitanti che, privi di assistenza pubblica, sono presenti nel quartiere Tiburtino. Solo nel periodo 15 aprile - 30 giugno sono stati 5 gli sgomberi forzati dei transitanti collocati a ridosso della Stazione Tiburtina, hanno coinvolto una media di 120 persone, tra cui anche minori, e hanno comportato la distruzione di tende da campeggio, sacchi a pelo e lenzuola donate da privati cittadini». «È necessario abbandonare l’approccio sicuritario e strutturare una programmazione politica e sociale che includa quanti risiedono negli insediamenti informali della Capitale - conclude Associazione 21 luglio Onlus - altrimenti si rischia di inaugurare una nuova stagione di ostilità e tensione sociale che, con una campagna elettorale alle porte, potrebbe rappresentare il combustibile ideale per il suo propagarsi e il suo degenerare in azioni incontrollate».
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