Termini ostaggio del tram, residenti e commercianti: «Abbiamo i vagoni in casa»

Nell’area passano le linee 5 e 14. «Le carrozze sfiorano abitazioni e locali rumore e vibrazioni sono insopportabili»

Termini ostaggio del tram, residenti e commercianti: «Abbiamo i vagoni in casa»
di Fernando M. Magliaro
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Giovedì 10 Agosto 2023, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 00:45

Le lamentele sono sempre le stesse: mezzo vecchio, mezzo del passato, rumoroso al transito e che genera vibrazioni nei palazzi. «Hai visto quel video dei treni in India che passano in mezzo alla gente? Ecco qui è lo stesso». Ahmed viene dalla Nigeria e lavora in uno dei mille negozi di parrucchiere intorno a Termini: guarda i binari di via Daniele Manin e li paragona sconsolato a quelli di uno dei video virali sul web.

La strada

I tram sono quelli che vengono da via Prenestina, il 5 e il 14. Da Porta Maggiore vengono su dritti per via Principe Eugenio e via Napoleone III. Poi, scendono giù per via Farini e, di fronte al Liceo classico Pilo Albertelli e al commissariato di polizia, girano a destra. 
Curva a gomito, da percorrere a passo d’uomo, per poi fare i 200 metri di via Daniele Manin e entrare al capolinea di Termini. Da lì, quando ripartono, si scende per via Cavour a binario unico e, giunti nuovamente all’altezza di via Farini, la imboccano e da lì si riparte per via Napoleone III fino alla Prenestina. 
«Anni fa, prima che facessero questa modifica, il tram passava per via Amendola.

Poi hanno creato questa specie di anello e ora praticamente ho il tram dentro il locale», racconta Giorgio, seduto fuori da un ristorante frequentato dai turisti che affollano i B&b e gli alberghi e alberghetti della zona. Aggiunge: «Dovresti vedere le facce dei turisti quando mangiano la pizza o la pasta rigorosamente col cappuccino e il tram gli arriva alle spalle. Per noi ovviamente è un problema».

«Mamma mia quanto fa rumore», esclamava Ginevra, che lavora in una delle tante lavanderie della zona, «ma hai visto dove passa? Praticamente ce lo abbiamo addosso. Certo, il fatto che faccia un gran casino sia nella curva di via Farini che nella piccola “S” di via Manin e poi nel curvone per arrivare al capolinea almeno ci evita di finirci sotto», afferma più rassegnata che ironica. Effettivamente, a un certo punto il tram arriva. Imbocca pianissimo la curva di via Farini su via Manin ma, «nonostante la velocità sia praticamente più che a passo d’uomo, il rumore che si sprigiona dallo sfregamento fra ruota e rotaia è comunque acuto, persistente e fastidioso», dice Aurora. «Di notte e all’alba, ci impedisce di dormire», incalza Luca che da sempre vive lì. E quando il tram passa fra tavolini e sedie, vibrazioni e rumore infastidiscono i clienti. E sì che le rotaie appaiono piuttosto nuove: intorno manca quello sgretolamento dell’asfalto che, invece, c’è lungo tutto il percorso. In via Principe Eugenio, all’altezza del semaforo prima della storica concessionaria Fiat, una coppia di operai mette l’ennesima pezza a un asfalto decomposto: un po’ di palettate di asfalto freddo, pressandolo con la pala. Difficile pensare che domani mattina sia ancora lì. «Che le devo dire? Meno male che io sono anziana e dormo poco ma quando alle 5 e mezza di mattina arrivano i primi tram sfido tutti questi che amano tanto il tram a continuare a dormire col letto che sobbalza e i vetri che tremano», chiosa Maria Antonietta, insegnante in pensione. 

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