Termini, ressa per i taxi: turisti in balia degli abusivi. Corse al triplo del prezzo

A piazza dei Cinquecento si attende anche mezz'ora per una vettura.

Termini, ressa per i taxi: turisti in balia degli abusivi Corse al triplo del prezzo
di Giampiero Valenza
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Martedì 7 Novembre 2023, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 06:28

Trovano il posto per l'auto su viale Enrico de Nicola. Lo fanno in primissima mattinata: un parcheggio esclusivo, proprio davanti alle Terme di Diocleziano. I meno fortunati, che magari arrivano più tardi, scelgono le vie vicine. E nonostante i lavori del cantiere su piazza dei Cinquecento, non mollano: sono i tassisti abusivi che continuano a presidiare la piazza della stazione Termini. Qualcuno di loro ora si camuffa persino da umarell: così in Emilia si chiama l'anziano che con le mani dietro la schiena guarda i cantieri. Oggi è entrato nell'italiano corrente e nella Capitale i tassisti abusivi romani (qualcuno con tanto di cappellino e giacchetta da uomo qualunque) fanno finta di guardare i lavori che procedono a passo spedito per rifare il look dell'ingresso della stazione Termini.

 

LE RECENSIONI

A farne le spese, però, sono i tassisti regolari, quelli che ora hanno un ingresso riservato nel quale vanno a prendere i viaggiatori appena arrivati con il treno e che in ordine entrano composti nell'area a loro riservata. «Taxi?» Domanda un abusivo a una turista straniera appena arrivata.

Lei è Carol, spagnola. Si guarda attorno, capisce che c'è una fila da fare per prendere un'auto bianca, e non vuole perdere tempo con quell'uomo. Così fa un «no» con la testa e tira dritto. Poi, commenta: «Ho letto alcune recensioni prima di venire a Roma e avevo capito di stare attenta ai venditori e ai tassisti abusivi - sottolinea - Appena arrivata ho avuto la riprova che tutto questo è vero».

L'abusivo che si vuol confondere tra gli umarell fa compagnia a un altro gruppetto di persone, suoi colleghi. Tutti volti noti del mondo degli irregolari capitolini: tra loro, un ragazzo alto con cappellino e giubbotto, che si guarda attorno per vedere se la piazza è libera da guardie e vigilanti. Lo conoscono un po' tutti, qui. Un tassista (regolare) sta per caricare due clienti e dice: «Siamo costretti a conviverci ogni giorno, sono ex tassisti o persone che hanno avuto problemi con la legge. Ma cosa possono fargli? Poco o niente, dovrebbero essere controllati tutti i giorni. Non sono mai sufficienti: sono nullatenenti a cui non interessano sanzioni o sequestri. Qui tutti noi sappiamo chi sono, preferiamo far finta di niente».

LE CODE

I turisti fanno la loro coda proprio in un corridoio che a sinistra è delimitato da alcuni bandoni. La fila c'è, ma è ordinata: all'ora di punta si arriva anche a mezz'ora. Proprio all'ingresso della stazione gli abusivi fanno gli affari: sanno a che ora passano le frecce e quando arrivano centinaia di persone tutte insieme. Basta accaparrarsi un paio di clienti al giorno per dichiararsi soddisfatti. Una tratta può venire a costare anche tre o quattro volte più di quanto viene un taxi regolare. E così, a fronte dei tanti turisti che cercano un'auto bianca, poi c'è chi ne approfitta. E fa anche la cernita: un viaggio lungo piace, perché maggiore è il guadagno. A spese dell'incauto viaggiatore che, a Roma, ha la sua prima esperienza con l'auto illegale senza tassametro.
 

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