Raggi, gelo di Grillo e Casaleggio: «A Roma si mette male»

Grillo e Casaleggio
di Stefania Piras
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Lunedì 3 Ottobre 2016, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 12:28

È un giorno importante oggi per il M5S perché si accenderanno di nuovo tutti i focolai di protesta che lo stanno a poco a poco bruciando dentro. C'è il caso dell'inchiesta a carico dell'assessore Paola Muraro, sempre più scivoloso e su cui sta crescendo il malumore anche tra i vertici del M5S.

L'idea che si sono fatti a Milano e Genova, dove vivono e lavorano Beppe Grillo e Davide Casaleggio, è molto negativa, soprattutto da quando Virginia Raggi ha cercato di far passare il messaggio che si può e si deve aspettare fino all'ultimo grado di giudizio. Ma il destino di Muraro sembra segnato: «Qui si mette male», dicono assai chiaramente alla Casaleggio, già impegnati nella ricerca di un amministratore unico per Ama.

Non a caso è arrivato un post ieri sul blog di Beppe Grillo dove si respinge con forza l'idea della gestione rifiuti legata alle lobby. Lo ha firmato un deputato lombardo, Alberto Zolezzi. Non c'è alcun riferimento a Roma, al duo Panzironi-Fiscon, al caso Muraro sempre più scivoloso, ma si conclude con un messaggio politico fortissimo: «Solo il M5S, libero dalle pressioni e dalle lobbies può portarlo a compimento la rivoluzione green».

L'ADDIO
Ma oggi sarà anche la giornata dell'addio di Federico Pizzarotti che in molti nel M5S sperano possa diventare anche il leader di un'alternativa reale ai Cinque Stelle. Il sindaco di Parma oggi comunicherà in conferenza stampa che lascerà il M5S e che ha pure intenzione di chiedere i danni per quello che definisce un mobbing politico senza precedenti. Da Milano, dall'entourage di Davide Casaleggio, fanno capire che seguiranno le mosse del primo cittadino «ma senza ansia».

D'altronde, i vertici pentastellati sapevano che prima o poi a Parma avrebbero cercato in tutti i modi di sparigliare le carte per rompere in extremis il silenzio logorante inaugurato ben prima della sospensione. E il gesto di Pizzarotti sta animando il web, unico luogo dove attivisti, consiglieri e amministratori di piccolo cabotaggio, in mancanza di un'assemblea, possono ancora esprimere il loro dissenso.

L'eurodeputato romagnolo Marco Affronte ha scritto sulla sua bacheca: «Al di là di tutto, e comunque vada a finire, mi risulta incomprensibile come, in oltre due anni, non ci si sia potuti (o non si abbia voluto) sedersi a un tavolo con Federico Pizzarotti e, semplicemente parlarsi». Pensiero che raccoglie subito l'approvazione della senatrice reggiana Elisa Bulgarelli che già aveva manifestato perplessità sul caso Parma e sulle modifiche del nuovo regolamento attualmente in votazione. C'è tutto un sottobosco di militanti che non ci sta a digerire «la trasformazione del Movimento in un partito padronale».

Ecco il messaggio di una militante veneziana, Nives Gargagliano già candidata alle elezioni europee nel 2014, che proprio ieri ha deciso di uscire dal Movimento: «Non tollero più tollerare la mancanza di democrazia interna presente a tutti i livelli. Se e quando si aprirà un processo di vera democratizzazione dal basso dell'intero Movimento, allora potrò riconsiderare di tornare. Solo un Movimento che sia compiutamente democratico può ambire a governare il Paese. I comuni devono poter conoscere la lista degli iscritti al Blog per organizzare il lavoro fisico sul territorio».

LE REDINI
Già, quanti sono gli iscritti? E come potrebbero mettersi in contatto per organizzarsi al meglio? Domande che non trovano risposta ma che stanno dilaniando il M5S. Per ora l'unica organizzazione è un moto di solidarietà nei confronti di Pizzarotti: «Ciao sindaco sono un attivista della prima ora e sono deluso anche io come te, «Buona fortuna Federico, io mi sono arreso prima, tu vai avanti», «Ti prego non uscire, se vai via tu sarà peggio».

È la voce degli attivisti questa, di chi non è riuscito a fare sistema e quando scoppiano grane locali a disposizione ha solo un indirizzo mail a cui segnalare le difficoltà. «Non è un caso che Di Maio sia battendo l'Italia, paesino per paesino fa notare una fonte bene informata lo fa perché c'è scontentezza e alla lunga se non risolvi le questioni interne, quelle locali, le più fratricide, finisci per perdere il territorio e non te la puoi cavare non certificando una lista alle elezioni amministrative».

Di questo si parla incessantemente ai piani alti del M5S, e questa che si apre sarà una settimana decisiva «con nuovi colpi di scena». Un modo per dire che Grillo e Casaleggio sono pronti a prendere le redini e imprimere una svolta attesa ormai da troppo tempo. Anche, e soprattutto a Roma.

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