L'ex sindaco Marino indagato per il caso scontrini: altre cene nel mirino

L'ex sindaco Marino indagato per il caso scontrini: altre cene nel mirino
di Valentina Errante e Sara Menafra
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Sabato 31 Ottobre 2015, 03:46 - Ultimo aggiornamento: 09:17
ROMA - Ci sono altre cene, per un totale di alcune migliaia di euro, nel mirino degli inquirenti. Incontri che, incrociando anche solo il verbale reso in procura da Ignazio Marino con i riscontri rintracciati negli uffici del Comune, sembrano non combaciare perfettamente e che hanno fatto salire la cifra ”incongrua” da quasi mille euro ad alcune migliaia. Dopo aver notificato mercoledì scorso l'avviso di garanzia per peculato all'ormai ex sindaco Marino, il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Roberto Felici hanno messo in agenda gli accertamenti da fare: interrogare tutti gli ”invitati” alle cene che Ignazio Marino si è fatto rimborsare e i rispettivi ”ristoratori” che hanno ospitato gli incontri; rintracciare gli autori delle presunte firme false sotto i giustificativi di spesa dell'ex sindaco e, infine, avviare ulteriori indagini. Sulla seconda carta di credito, voluta da Marino a giugno 2015 e sui viaggi in treno che, in tre anni di mandato, si è fatto rimborsare.

Prima di tutto, i pm Francesco Caporale e Roberto Felici vogliono incrociare il lungo verbale di Marino con i testimoni chiamati in causa nei giustificativi di spesa. Nel racconto che Marino, accompagnato dall'avvocato Enzo Musco, aveva insistito per consegnare ai pm dieci giorni fa è più di un particolare a non convincere gli inquirenti. Prima di tutto, l'ex sindaco ha dichiarato che, una volta giunto in Campidoglio, nessuno gli aveva spiegato come funzionasse il rimborso della carta di credito, forse per giustificare come ”non intenzionali” i palesi errori rintracciati nei giustificativi. Il rischio, però, è che i chiarimenti si trasformino in un'autoaccusa: la ”negligenza” nel non essersi informato è considerata una forma di ”dolo”, sufficiente a determinare l'accusa di peculato. L'ex sindaco ha anche spiegato come il fatto che compaia la medesima data sui giustificativi e sulla fattura della cena «dimostra» la falsità delle compilazioni. E infine, a non convincere gli inquirenti, è il fatto che su alcune cene l'ex sindaco abbia affermato a verbale: «Non posso dire con chi ero, per motivi istituzionali». Peccato che il regolamento comunale preveda rimborsi solo per gli incontri di rappresentanza e non per tutti quelli di lavoro o ”istituzionali”.



LA SECONDA CARTA

La somma di questi elementi e la necessità di avviare verifiche su tutte le cene rimborsate (in totale quelle che non tornano ammontano ad alcune migliaia di euro), ha convinto la procura ad iscrivere Marino per peculato e ad avviare accertamenti, al momento contro ignoti, per falso materiale e ideologico. Le verifiche toccheranno anche la seconda carta di credito, richiesta dall'ex sindaco a giugno di quest'anno ed affidata al capo del cerimoniale, Giuseppe Piazza. La carta aveva un plafond di 10mila euro, mentre quella del sindaco poteva spingersi fino a 50mila.



L'INCHIESTA SULLA ONLUS

Proseguono anche le indagini sulla Onlus ”Imagine” fondata dall'ex sindaco per finanziare attività umanitarie in Honduras e Congo. Nel fascicolo affidato a Pantaleo Polifemo, Marino risponde di truffa ai danni dello stato, per aver ottenuto sgravi fiscali per l'assunzione di due persone in realtà inesistenti. Per chiudere l'inchiesta, il Nucleo tributario della Guardia di finanza aspetta di ricevere i conteggi dell'Inps del denaro inviato alla Onlus ingiustamente, anche se già si sa che la cifra dovrebbe aggirarsi attorno ai 7mila euro. Ma c'è di più: la scorsa primavera, dopo aver ricevuto la visita delle Fiamme gialle, l'ex sindaco di Roma avrebbe firmato nuovamente altre due dichiarazioni di ”impiego” di persone inesistenti. Due fantasmi, gli stessi ”assunti” nel 2012: Franco Briani, classe '71, risultava responsabile «dell'assistenza per i servizi di comunicazione», anche se non è mai esistito; Marco Serra, classe '70, era addetto, almeno sulla carta, «all'installazione e l'uso di software specifici». Anche il suo nome è totalmente inventato.