Rossella Nappini, uccisa a coltellate a Roma. I vicini hanno sentito tutto: «Gridava "basta, ti prego"»

La sua naturopata: "Aveva spesso dolori alla schiena o alle braccia, pensavo fosse per il lavoro e ora non ne sono più sicura"

Rossella Nappini, uccisa a coltellate a Roma. I vicini hanno sentito tutto: «Gridava "basta, ti prego"»
di Marco De Risi
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Settembre 2023, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 09:52

ROMA «Basta, basta, ti prego fermati». Uno dei vicini ha sentito Rossella Nappini, 52 anni, uccisa nell'androne di casa ieri pomeriggio al Trionfale, urlare a squarciagola, implorando il suo assassino di avere pietà di lei. Invece quell'uomo, ora ricercato dalla polizia, ha infierito sulla donna come un ossesso, colpendola più volte con una lama all'addome e alla gola. «Rossella l'avevo vista il giorno prima, passavo con il motorino e lei stava attraversando. Sembrava confusa, come stordita. L'ho quasi messa sotto - racconta uno dei residenti di via Giuseppe Allievo, la via in cui la donna era tornata ad abitare con la madre ottantenne - lì per lì le ho detto che era stata fortunata, invece a ripensarci adesso, sarebbe stato meglio che l'avessi investita, così magari sarebbe finita in ospedale e non veniva ammazzata come un cane».

Rossella Nappini, i colleghi: «Era tormentata da un amore complicato, ma il suo sorriso era contagioso»

Rossella Nappini, chi era l'infermiera uccisa a Roma? I post contro la violenza sulle donne e l'amore per i figli

Il quartiere è sgomento. Non trova pace, così come le colleghe del vicino ospedale San Filippo Neri dove lavorava e dove aveva combattuto per impedirne la chiusura: «Aveva chiuso una storia e aveva una situazione sentimentale incasinata - raccontano - ma niente che facesse preludere a un dramma simile». Molti, però, ricordano come tempo fa l'auto di Rossella venne imbrattata di scritte, la carrozzeria rovinata da una sfilza di "ti amo".
Dalla naturopata sulla via Rossella andava spesso per acquistare dei bendaggi: «Ultimamente aveva sempre dolori forti alla schiena, poi ogni tanto si lamentava per un braccio mezzo rotto - ricorda la specialista - non sapevo nemmeno facesse l'infermiera. Forse tutti quegli acciacchi li aveva per via del suo lavoro, o chissà. Non voglio nemmeno pensarci...». Mentre la polizia "scorta" gli operatori dell'Ama fino ai cassonetti davanti al centro commerciale "Agorà" perché li svuotino alla ricerca dell'arma (invano), l'unica pista che sembra trovare tutti d'accordo tra i vicini è che si tratti dell'ennesimo femminicidio. «Non si può spiegare altrimenti - racconta un anziano - so che si era separata e aveva un nuovo compagno. Li stanno cercando». L'amministratore di condominio, Paolo Tedesco, dà la cifra della mattanza: «La polizia mi ha convocato dicendomi di chiamare l'impresa di pulizie perché c'è una situazione devastante all'interno».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA