Radiologa del Gemelli premiata in Giappone: Evis Sala a Yokohama

Impegno per lo scambio scientifico tra i due Paesi

Radiologa del Gemelli premiata in Giappone: Evis Sala a Yokohama
di Barbara Carbone
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Sabato 20 Aprile 2024, 10:38
L'eccellenza medica italiana trionfa in Giappone. Evis Sala, direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radioterapia Oncologica della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e Ordinario di Radiologia all'università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione dell'83° congresso annuale tenutosi nei giorni scorsi a Yokohama, ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Società Giapponese di Radiologia che le ha conferito la Honorary Membership per «il grande contributo nel campo della radiologia e per il suo instancabile impegno nel promuovere lo scambio scientifico e la culturale tra Italia e Giappone».
FAMA MONDIALE
Per la professoressa Sala si tratta dell'ennesimo riconoscimento internazionale che segue a breve distanza quello della Radiological Society of North America (Rsna), la più grande società scientifica di radiologia al mondo che nel 2022 le aveva assegnato la sua Honorary Membership, il più importante premio conferito dalla società scientifica americana a un radiologo non nord-americano. Per ben tre volte, nel 2014,2017 e 2020, la radiologa di fama mondiale era stata insignita del premio Rsna Honored Educator Award. «Sono davvero grata al presidente Shigeki Aoki per la Honorary Membership conferitami dalla Società Giapponese di Radiologia che mi motiva a costruire e avviare ulteriori collaborazioni e ponti culturali tra l'Università Cattolica del Sacro Cuore e la comunità scientifica giapponese», così Sala al termine della premiazione. Anche la European Society of Urogenital Radiology (Esur) ha dato grande risalto a questa notizia commentando che è un grande onore per la Esur avere Evis Sala tra i suoi membri. Durante la permanenza nel paese del Sol Levante, Evis Sala ha inoltre tenuto una serie di workshop presso l'università di Kyoto sui temi della radiogenomica, della diagnosi di cancro dell'ovaio e del tumore del rene. La Sala ha infatti recentemente partecipato a uno studio sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella cura del tumore ovarico. Si è partiti dallo sviluppare un software basato sull'intelligenza artificiale in grado di prevedere la risposta alle terapie oncologiche nelle pazienti con tumore dell'ovaio.
IRON
Il nuovo strumento basato sull'AI ha mostrato una accuratezza predittiva dell'80%, percentuale di gran lunga superiore a quella dei metodi tradizionalmente in uso. Si chiama Iron (Integrated Radiogenomics for Ovarian Neoadjuvant therapy) e analizza le diverse caratteristiche cliniche della paziente tra cui le immagini della malattia acquisite con la Tac e esprime una previsione sulle chance di successo della terapia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications. Il tumore dell'ovaio colpisce ogni anno più di cinquemila donne in Italia. Il carcinoma ovarico sieroso di alto grado è una delle forme più aggressive e rappresenta circa il 70-80% dei tumori ovarici. Spesso presenta resistenza ai farmaci chemioterapici e purtroppo, ad oggi, la risposta alle terapie si può prevedere con una accuratezza massima del 50%. Di qui è nata l'idea di sviluppare uno strumento predittore basato su AI. Sala ha spiegato come, prima del trattamento, siano stati analizzati i dati clinici, demografici, i biomarcatori presenti nel sangue e Dna tumorale circolante (ctDna) delle pazienti e, infine, i dati della Tac. Tutte queste caratteristiche del tumore sono state date come dati di input agli algoritmi di intelligenza artificiale che costituiscono il tool. Il modello, così sviluppato, è stato successivamente addestrato e la sua efficacia validata su un campione indipendente di pazienti. Servirà ad identificare precocemente i pazienti che, probabilmente, non risponderanno alla terapia neoadiuvante così da indirizzarli immediatamente verso un intervento chirurgico.
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