La tragedia di Torano: sequestrata la “Pirotecnica Mattei”

La tragedia di Torano: sequestrata la “Pirotecnica Mattei”
di Sabrina Vecchi
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Venerdì 28 Luglio 2023, 00:10

RIETI - Posta sotto sequestro la “Pirotecnica Mattei” di Torano, azienda oggi gestita dai figli dello storico titolare e che ha recentemente allestito lo spettacolo dei fuochi finali per la festa di Sant’Antonio di Rieti. Il fermo all’attività è avvenuto in seguito agli accertamenti delle autorità giudiziarie sul disastro dell’esplosione di una settimana fa, in cui sono morti Franco Colle, 59 anni, e i due figli Anna e Claudio, di 32 e 23.

La svolta. Pare ormai accertato che il confezionamento casalingo di fuochi d’artificio, in particolare delle folkloristiche pantasime, sia stato commissionato dalla ditta ad alcuni componenti della famiglia Colle, probabilmente dietro pagamento in nero, aspetto sul quale si stanno concentrando i carabinieri di Borgorose
Un impiego che consentiva al nucleo di avere un’entrata economica, seppur illegale, considerando la situazione del padre Franco, che aveva perso il lavoro, e gli introiti saltuari dei figli.

Claudio si dava da fare come tagliaerba o per aiutare nella sistemazione del legname, Anna era l’unica che aveva un diploma professionale, ma si impegnava aiutando come poteva per portare qualche soldo a casa. Anche confezionando fuochi pirici nel fabbricato in mattoni che era del nonno, nel contesto di un ambiente non conforme né sicuro per il maneggiamento e la trasformazione di polvere da sparo.

Un arsenale. Nella casa posta sotto sequestro, tra l’altro, i vigili del fuoco hanno rinvenuto numerose cassette di fuochi esplosivi, quattro bombole di gas e una tanica di benzina. Un’attività priva delle dovute misure precauzionali seppur soggetta ad alta percentuale di pericolosità, affrontata certamente sottogamba, ma altrettanto certamente per bisogno. 
«I nostri familiari non si trovavano nell’edificio per preparare dei fuochi d’artificio per gioco o divertimento», hanno sottolineato i parenti delle vittime. «Se qualcuno li avesse aiutati prima forse non sarebbe accaduto», «sono morti così per guadagnare un pezzo di pane», solo alcuni dei tanti commenti lasciati sui social dai compaesani. Molti sapevano, a quanto pare. 
E tanti facevano finta di non vedere, oppure si giravano dall’altra parte, perché conoscevano i disagi della famiglia Colle, di un padre disoccupato, di un giovanissimo figlio morto nel 2019 per un incidente di moto, degli stenti di brave persone lavoratrici che avevano affrontato un grande dolore e vivevano ogni giorno tra mille difficoltà.

La “roccia”. Tutti uniti intorno alla roccia costituita da papà Franco, che teneva su il timone e il morale senza abbattersi, lavorando come poteva e con un modo di fare estremamente amorevole e protettivo verso i figli. Di certo, nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto, e questi dovevano essere i giorni del dolore e del silenzio. Ma quando una tragedia è tanto grande e sconvolgente esce inevitabilmente anche la rabbia, il desiderio di giustizia, l’accertamento di eventuali responsabilità. Oltre ai messaggi di cordoglio, saltano agli occhi anche quelli di chi si domanda se, e in che modo, la morte di Franco, Anna e Claudio poteva essere evitata. 

Il rammarico. «Se qualcuno li avesse aiutati prima forse non sarebbe successo», uno degli altri commenti lasciati dai compaesani. Una comunità che si è rimboccata le maniche e messa le mani in tasca per supportare i familiari rimasti che dovranno fare i conti con le spese dei funerali, con difficoltà economiche maggiorate e con una tragedia senza fine da smaltire. Per loro è scattata una vera e propria gara di solidarietà: sono tantissimi i cittadini che hanno donato per aiutare mamma Tiziana e i quattro figli rimasti, tra cui l’adolescente Andrea, che ha assistito alle scene orribili che hanno coinvolto il padre e i fratelli e avrà probabilmente bisogno di un sostegno psicologico che ancora non ha.

Gli aiuti. Oltre al Comune, che ha garantito un aiuto alla famiglia, un supporto economico è arrivato anche dalla settimana Comunità montana del Salto-Cicolano, come contributo di solidarietà. Per ora nessuna notizia certa sulla data dei funerali, poiché i corpi non sono ancora stati rilasciati dopo lo svolgimento delle autopsie. E dire che doveva essere un fine settimana di gioia: domani era in programma il battesimo della piccola Denise, figlia di Nadia, una dei fratelli Colle. Una bimba che proprio sabato avrebbe compiuto 3 anni, la cui festa era stata rimandata per la pandemia e che crescerà senza poter contare sull’amore del nonno e di due zii.

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