Coppa Città di Rieti, a 4 giorni
dalla fine parla sempre più
italiano il podio del gruppo 1

Il direttore di gara Aldo Cernizzi
di Giacomo Cavoli
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Mercoledì 17 Agosto 2016, 09:26

RIETI - Sorriso a trentadue denti, velocità orarie di volo prossime all'eccezionalità, condizioni meteo che hanno persino spinto uno dei piloti della Coppa Città di Rieti, il milanese Guido Fontana, ad abbandonare la competizione già un paio di giorni fa, per godersi condizioni altrimenti limitate dal percorso di gara da concludere; tanto per dirne una, ieri pomeriggio, Fontana, decollando da Rieti è atterrato in Basilicata, trainato poi di nuovo in volo fino al Ciuffelli. Motivo della gita fuoriporta? La spensieratezza di assaporare condizioni così favorevoli da far mollare una competizione ufficiale.

Mancano quattro giorni alla fine della Coppa Città di Rieti, dopo altri tre già volati: si fa sempre più italiano il podio del Gruppo 1, dove in biposto sembrano ormai intenzionati a riprendersi il maltolto della Coppa del Mediterraneo, Vittorio Pinni e Paola Lanzieri; Luca Urbani rivede finalmente il podio generale - terzo - e, insieme a Lucio Bordin, trascinato al secondo posto, relegano all'angolo l'austriaco Herbert Ziegerhofer. Il più felice di tutti, ieri, era probabilmente Alvaro De Orleans, primo di giornata del Gruppo 2 e il più veloce di tutta la Coppa, 138 km/h la velocità media per chiudere i 376 km di percorso, inseguito dall'editore dei Test Alpha, Alberto Sironi, e dal pilota thienese Francesco Ziche: velocità orarie, tuttavia, alte dappertutto, agevolate dalle zone di convergenza previste dalla meteo del mattino e confermate un po' ovunque.
 

RIETI, CULLA DELLA VELOCITA'
 

Le velocità orarie di volo registrate nelle competizioni di volo a vela a Rieti, in quest'estate 2016, sono il fiore all'occhiello dell'intesa che ogni giorno al Ciuffelli, di buon mattino, lega task setting e analisi meteo. Velocità come quelle fatte registrare durante la Coppa del Mediterraneo - i 137 km/h di Aldo Pigni (Asg 29) o del lituano Gintas Zube (Ventus 2ax), Luca De Marchi (Ventus 2ax) arrivato a 147 km/h in 15 Metri e il tedesco Alexander Müller (Eb 29) che ha raggiunto i 152 km/h - sono tutti risultati da primi di giornata, quasi eguagliati in questa settimana di Coppa Città di Rieti (come 138 i km/ a bordo dell'Ash 31, ieri, per Alvaro De Orleans). Velocità non nuove a Rieti in tanti anni di competizioni, ma molto più frequenti rispetto al passato, con giornate volate a razzo da tanti e le medie orarie generali di classe sensibilmente più alte. Riuscire a ripeterle così frequentemente è il risultato della sintonia raggiunta tra il briefing meteo elaborato da Ezio Sarti ogni mattina in favore del direttore di gara Aldo Cernezzi, ancora prima che per i piloti della Coppa: i dati del National Oceanic and Atmospheric Administration - l'agenzia che monitora costantemente le condizioni meteo di tutto il mondo - elaborati dal software riprogrammato da Sarti e messi a disposizione con i parametri utili per il volo a vela (base dei cumuli, velocità delle termiche, olografia del terreno e tanti altri) su una griglia di un km e mezzo, facilitano la costruzione dei percorsi di volo disegnati da Cernezzi sulla base della meteo giornaliera. Promettere velocità da razzo ai piloti vuol dire saper costruire buoni task in grado di adattarsi alla meteo: "Dopo una prima occhiata al briefing, cerco di capire quali, fra le cinque-sei macro-aree in cui ho diviso la zona di volo della competizione, possono essere interessate da buone o cattive condizioni - spiega Cernezzi - Poi disegno i punti di virata con un software apposito, decidendo per un tema corto, con pochi km (mediamente da 3 ore, ndr) o lungo, anche da cinque ore, se le condizioni lo permettono. E, non ultimo, è necessario far combaciare le caratteristiche degli alianti con la meteo e le caratteristiche del percorso". Cos'è cambiato rispetto allo scorso anno, quando diresse la Coppa Città di Rieti guidato dalle previsioni meteo fornite dall'Aeronautica Militare? "Le loro sono più  vaste e meno tarate sui fattori che interessano il volo a vela - spiega Cernezzi - Mi aiutavo lo stesso con i suggerimenti di Ezio, ma la tendenza era quella di disegnare percorsi meno creativi e più a prova d'errore. Adesso, invece, posso permettermi di sperimentare, facendo magari percorrere i percorsi in senso orario anziché antiorario come lo scorso anno: anche in questo modo si può lavorare sulla percezione delle novità da parte dei piloti all'interno di un tema di gara. La mia, d'altronde, è l'esperienza di un pilota che ha volato per molto tempo a Rieti".

CERNEZZI, DIRETTORE IN ERBA
 

Al Ciuffelli si vocifera che Cernezzi possa essere il direttore di gara dei Mondiali di Rieti 2020 da quando, una settimana fa, Il Messaggero ha dato notizia della candidatura della città per l'evento iridato in programma fra quattro anni: nel frattempo, il 54enne milanese è già sicuro direttore dei prossimi Mondiali 2019 della classe di alianti da 13.5 metri, prenotati dal sodalizio di Pavullo (per i quali Cernezzi è salito fino in Lussemburgo, alla riunione del settore volo a vela della Fai, chiedendone la candidatura); nel frattempo, dopo 24 anni trascorsi volando, si tiene allenato vincendo il campionato nazionale spagnolo della classe Libera, avendo diretto già la Coppa Città di Rieti dello scorso anno e, nel 2016, il Grand Prix di qualificazione per la classe 18 Metri e le due competizioni reatine. Disegnare task di volo, presentare il briefing meteo, coordinare i decolli, risolvere ogni piccola questione legata alla competizione, trascorrere metà della giornata in torretta attendendo il rientro dell'ultimo dei quasi 50 piloti in gara e persino i fuori competizione, prima di raggiungere l'ufficio scoring per coordinare la redazione delle classifiche di fine giornata: pedissequamente, ogni giorno, l'unico nemico del direttore di gara di una competizione di volo a vela è la routine. Come si vive un nuovo ruolo, passata la boa dei cinquanta e con quasi un quarto di secolo trascorso dalla parte della cloche? "Il lavoro di gruppo: il poter delegare, fare affidamento sugli altri è stata una sorpresa - racconta Cernezzi - Ho scoperto che mi piace e mi mette a mio agio". Nel frattempo, durante tutto il giorno, per guadagnare tempo attraversa il Ciuffelli perennemente a bordo di una vecchia moto anni '90: reminescenze adolescenziali dure a morire.

RIETI E IL SUO CIELO, LA NECESSITA' DI UN CONNUBIO DA RISCRIVERE

"Velocità come quelle ottenute in questi giorni, sfruttando termiche e dinamica di costone, si raggiungono soltanto in poche zone, e Rieti è fra queste - spiega Sarti - In Cile e in Patagonia, ad esempio, si possono raggiungere anche i 200 km/h volando in sottovento alle Ande, ma si tratta di voli effettuati ad alta quota e i volovelisti sono forniti di ossigeno. Si può tenere conto anche della Namibia e del Sud Africa in generale (dove ogni anno, durante l'inverno italiano, si dirigono i volovelisti italiani più facoltosi, ndr) - prosegue Sarti - ma le termiche generate dal riscaldamento del deserto sono necessariamente più forti di quelle che nascono sul suolo italiano". La meteo, però, sta cambiando in buona parte d'Europa: "Fino a quindici, dieci anni fa, dopo ogni perturbazione a Rieti si aspettava il passaggio del post frontale con l'Anticiclone delle Azzorre, che garantisce cielo limpido e aria fresca - prosegue Sarti - Negli ultimi anni, invece, è sempre più frequente l'Anticiclone Africano, che porta aria afosa, venti meridionali dal deserto e un cielo di colore rossiccio, non ideale per il volo. La perturbazione che due settimane fa ha interessato il reatino è stata la prima, in questa estate, accompagnata dall'Anticiclone delle Azzorre - conclude Sarti - e i suoi effetti continuano ad essere osservati anche in questi giorni".

Task e classifiche all'indirizzo: http://www.soaringspot.com/en_gb/coppa-citta-di-rieti-2016-rieti-2016/

 

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