Rieti, Terminillo: Tsm, c’è
il manifesto del fronte del sì

Il Terminillo in inverno
di Giacomo Cavoli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Giugno 2020, 00:47 - Ultimo aggiornamento: 14:06
RIETI - TerminilloTsm, c’è il manifesto del fronte del sì.
Un “Manifesto per il Sì” di quasi 100 pagine, firmato da 35 sigle - tra associazioni di categoria, organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, istituzioni sportive, associazioni di volontariato e di promozione sociale - per sostenere l’approvazione del progetto Terminillo Stazione Montana, in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione Lazio. Un’iniziativa trasversale, che nella storia recente del territorio reatino non si ricorda per nessuno dei tanti progetti di ampio respiro che hanno lambito i sogni di Rieti e che sarà presentata nella conferenza stampa di oggi pomeriggio alle 16, nella Sala convegni del Polo di Santa Lucia. Un manifesto il cui contenuto, oggi, Il Messaggero è in grado di raccontare in anteprima.

Il turismo
Attingendo a dati snocciolati e osservazioni ragionate dalle 35 sigle - tra le quali Federalberghi, Unindustria, Confartigianato, Conflavoro, Confagricoltura, Coldiretti, Federlazio, Ascom, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Legambiente, FareAmbiente, Coni, Fisi, Amsi, Csi e Special Olympics - il documento affronta le ricadute positive del progetto del comprensorio sciistico unico tra Rieti, Cantalice, Leonessa e Micigliano nell’ambito economico, sportivo, ambientale e di inclusione sociale. Federalberghi è in prima linea per il sì: «Un monte Terminillo nuovamente attrattivo andrebbe a riempire l’ultima casella lasciata vuota degli attrattori turistici regionali, una nuova “Montagna di Roma” renderebbe la Regione Lazio completa a livello di offerta turistica, permettendo a essa di competere con regioni ben più blasonate».

Gli impianti
Il Coni punta soprattutto sulla possibilità di recupero delle strutture incompiute della stazione reatina: «Perché ciò che al Terminillo è impossibile gestire a causa di costi elevati e passività, altrove genera ricchezza?». La risposta è che «gli impianti sciistici sono l’attrattore primario nei comprensori montani, attorno a cui ruota offerta e indotto turistico» e se, come altrove, gli impianti sono supportati da una gestione consortile pubblico-privata, «i costi di gestione di impianti e strutture sportive sono sostenute dall’indotto che generano verso la filiera turistica. Il Tsm rappresenta l’unica soluzione per gestire le opere incompiute del Terminillo, identificandole in una gestione economica sana senza creare nuove passività e fare ricorso alla finanza pubblica», permettendo «di creare un indotto turistico sportivo enorme legato alla fruizione estiva» e consentendo, d’inverno, «di riacquisire un’economia legata a gare agonistiche, formazione dei maestri di sci e allenamenti, che nell’ultimo decennio è stata dirottata a beneficio delle stazioni abruzzesi».

I proprietari
A dire la loro ci sono anche i proprietari degli appartamenti terminillesi: «Oggi le nostre case non valgono più niente al metro quadro. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un sostanziale decremento dei prezzi di vendita tra il 35 ed il 65 per cento delle abitazioni, che rappresentano circa l’80 per cento degli immobili al Terminillo, mentre per le locazioni tra il 20 ed il 35 per cento. Con la realizzazione del Tsm, riteniamo che il valore degli immobili aumenterebbe del 30 per cento nel primo anno e del 50 per cento negli anni successivi, permettendo di far crescere il mercato immobiliare del Terminillo ed arrivare al valore delle stazioni abruzze
© RIPRODUZIONE RISERVATA