Rieti, Guardia medica:
la Regione frena

Guardia Medica
di Samuele Annibaldi
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Sabato 14 Maggio 2016, 06:41 - Ultimo aggiornamento: 13:23
RIETI - La Regione frena e getta acqua sul fuoco della polemica divampata sulla questione della possibile soppressione della guardia medica. E dopo tre giorni di proteste e manifestazioni, anche a Roma, prova a rassicurare sindaci e cittadini: «Nel Lazio non ci sarà nessuna soppressione del servizio».

Nelle misure allo studio del Governo, in un'ottica di riforma del sistema sanitario, dopo un incontro nella conferenza Stato-Regioni, era stata ipotizzata la possibilità di chiusura della guardia medica, sostituendola per 16 ore al giorno (dalle 8 alle 24) coi medici di famiglia, operativi in aggregazioni territoriali con 30mila utenti, mentre di notte (24-08), in caso di necessità si dovrebbe chiamare il 118 o andare direttamente al pronto soccorso più vicino. Immediate le proteste in Sabina, territorio di piccoli Comuni con una viabilità da Terzo Mondo, e il primo posto di pronto soccorso a un'ora di distanza. E tane le prese di posizione dei sindaci contrarissimi a un provvedimento in tal senso. Quasi obbligata una presa di posizione della Regione, giunta ieri pomeriggio.

«Sulla guardia medica di tratta di un allarme infondato», si spiega in una nota anticipata dall'assessore reatino Fabio Refrigeri: «Nella nostra Regione - aggiunge - non è prevista la sospensione del servizio di guardia medica notturna. Le voci diffuse da qualche sindacato sono del tutto prive di fondamento. Non vi è alcun atto formale che sostenga un allarme di questo tipo, ingiustificato. Esistono atti concreti e formali invece che testimoniano l'impegno della Regione per implementare l'assistenza territoriale anche nelle province. La rete degli ambulatori aperti nei giorni festivi e gestiti dai medici di famiglia già operativa a Roma e Latina e che in poco più di un anno ha registrato oltre 68mila accessi, nei prossimi giorni sarà attivata con altri centri».

Al momento non nel Reatino, dove però è una notizia che i presidi di guardia medica non verranno toccati. Speriamo.
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