Biocombustibili non a norma, sequestrati dalla Guardia di finanza di Rieti circa 150 tonnellate di nocciolino

Biocombustibili non a norma, sequestrati dalla Guardia di finanza di Rieti circa 150 tonnellate di nocciolino
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 10:40

RIETI - Nel corso degli ordinari controlli finalizzati alla tutela dell’economia legale ed al contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti, pericolosi o non conformi alle vigenti normative nel settore dei biocombustibili, i finanzieri del Comando Provinciale di Rieti hanno sottoposto a sequestro amministrativo circa 150 tonnellate di “nocciolino”.

Il nocciolino è una biomassa legnosa del tutto simile al pellet, ottenuta in forma di sottoprodotto di scarto dalla lavorazione delle olive oppure dalle bacche di “acai” una frutta esotica, comunemente impiegata come combustibile per il riscaldamento delle abitazioni.

Il prodotto è stato sequestrato presso due attività commerciali della Sabina, pronto per la commercializzazione e privo delle informazioni minime previste dal codice del consumo a tutela del consumatore tra le quali il peso, la classificazione, la qualità, il marchio, il potere calorifero e le indicazioni obbligatorie per risalire al produttore.

L’operazione, frutto dell’intensificazione dei controlli disposta dal Comando Provinciale di Rieti a seguito del caro energia e dell’aumento esponenziale del prezzo dei combustibili alternativi, è volta a tutelare il consumatore verificando potenziali illeciti rispetto alle norme relative ai biocombustibili, oltre che ad accertare la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto, in modo da escludere la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute.

L’attività operativa si concludeva con la segnalazione delle violazioni alla Camera di Commercio competente con la contestuale irrogazione di una sanzione amministrativa nei confronti dei responsabili.

L’iniziativa testimonia la costante attenzione delle Fiamme Gialle Reatine alla prevenzione e repressione del commercio di prodotti non originali o comunque di illecita provenienza, al fine di minimizzare le conseguenze dannose, non solo per il mercato e le imprese sane, ma anche per la salute dei consumatori.

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