RIETI - Non l’aveva fermata neppure la pandemia, con le restrizioni e i periodi di chiusura imposti dall’emergenza, tornando a preparare i piatti che avevano fatto diventare la sua trattoria il luogo preferito per i cultori della cucina tradizionale, quella fatta di piatti semplici, e un orgoglio per Antrodoco, che l’aveva accolta, lei appena ventenne trasferitasi per amore all’ombra del monte Giano. Giunta alla soglia dei 90 anni, Elena Tosti ha detto basta con fettuccine, stracci e gnocchi preparati rigorosamente a mano e conditi con sughi gustosi, tanto da guadagnarsi apprezzamenti e recensioni sul web da parte di tanti clienti (fu premiata negli anni ‘90 anche dalla Camera di Commercio), e continuerà a impastare uova e farina solo per la famiglia che la circonda, arricchita da una folta schiera di nipoti e pronipoti.
La decisione. Ma non è stata una decisione facile da prendere, la trattoria con l’annesso bar, che affaccia sulla Salaria, è stata per quasi 70 anni la sua vita, e anche dopo la prematura scomparsa del marito Pietro Cardellini, all’inizio degli anni ‘80, la signora Elena ha continuato a sfornare i piatti tipici che l’hanno resa celebre.