Antrodoco, dopo quasi settant'anni chiude la storica trattoria

Il ristorante trattoria bar di Antrodoco
di M.Cac.
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 00:10

RIETI - Non l’aveva fermata neppure la pandemia, con le restrizioni e i periodi di chiusura imposti dall’emergenza, tornando a preparare i piatti che avevano fatto diventare la sua trattoria il luogo preferito per i cultori della cucina tradizionale, quella fatta di piatti semplici, e un orgoglio per Antrodoco, che l’aveva accolta, lei appena ventenne trasferitasi per amore all’ombra del monte Giano. Giunta alla soglia dei 90 anni, Elena Tosti ha detto basta con fettuccine, stracci e gnocchi preparati rigorosamente a mano e conditi con sughi gustosi, tanto da guadagnarsi apprezzamenti e recensioni sul web da parte di tanti clienti (fu premiata negli anni ‘90 anche dalla Camera di Commercio), e continuerà a impastare uova e farina solo per la famiglia che la circonda, arricchita da una folta schiera di nipoti e pronipoti.

La decisione. Ma non è stata una decisione facile da prendere, la trattoria con l’annesso bar, che affaccia sulla Salaria, è stata per quasi 70 anni la sua vita, e anche dopo la prematura scomparsa del marito Pietro Cardellini, all’inizio degli anni ‘80, la signora Elena ha continuato a sfornare i piatti tipici che l’hanno resa celebre.

Attorno ai tavoli, si sono ritrovati in passato politici di ogni livello (famoso il pranzo a base di fettuccine e braciole con i funghi, gustato dal segretario della Dc, Arnaldo Forlani, e dal ministro Natali, senza che Elena Tosti li avesse subito riconosciuti), avvocati professionisti, clienti di passaggio (soprattutto romani e abruzzesi) che poi sono tornati, e gli stessi antrodocani, che prenotavano un tavolo per andare il giovedì a mangiare gli gnocchi. La signora, copricapo bianco sulla testa e grembiule davanti, da molti affettuosamente chiamata “nonna Elena”, un appellativo che l’ha sempre fatta sentire felice, raccontava di aver assimilato i segreti della cucina seguendo gli insegnamenti di tre cuoche antrodocane (Daria, Nicolina e Dora) incaricate di preparare i pasti anche per le scuole, e poi aveva aperto con il marito la trattoria. «Oggi il modo di mangiare è cambiato, ma io continuo a credere nell’importanza di preparare piatti genuini e autentici, come in passato, e chi si siede a tavola mostra di apprezzarlo» è sempre stato il motto di Elena. Per tanti nostalgici, resterà solo un ricordo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA