Giudice di pace, torna a rischio la sede di Poggio Mirteto

Giudice di pace, torna a rischio la sede di Poggio Mirteto
di Massimo Cavoli
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 00:10

RIETI - Avanti a colpi di proroga, nella speranza che dal ministero della Giustizia arrivi un atto concreto con la nomina del nuovo giudice di pace di Poggio Mirteto in quanto l’attuale titolare dell’ufficio, l’avvocato Antonio Di Silvestro, scadrà dall’incarico il 21 febbraio al compimento di 68 anni, il limite di età fissato dalla legge per il mantenimento nell’incarico. Per consentire la prosecuzione dell’attività nel presidio sabino, il presidente del tribunale Pierfrancesco de Angelis ha disposto, per un anno, comunicandolo al ministero, l’applicazione a Poggio Mirteto dell’avvocato Nicola Perrone, attuale coordinatore della sede di Rieti.

Alla scadenza, il giudice di pace potrà essere prorogato altri dodici mesi «ma mi auguro che nel frattempo da via Arenula arrivi una decisione definitiva – sottolinea il presidente de Angelis, che ha già esercitato il potere di proroga con Di Silvestro – Il rischio è infatti quello che possa determinarsi una situazione di stallo nel lavoro, con un conseguente aumento dell’arretrato che, invece, con l’avvocato Di Silvestro non è accaduto in quanto ha lavorato bene, fornendo risposte in tempo reale alla domanda di giustizia». 

Situazione di precarietà che alimenta però le preoccupazioni di avvocati e amministratori della bassa Sabina anche in vista dell’entrata in vigore, prevista a ottobre, di una parte della riforma che assegna ai giudici di pace nuove competenze. «Io spero che la soluzione arrivi prima – aggiunge il presidente del tribunale – perché non è possibile prorogare l’avvocato Perrone oltre due anni, ma bisognerebbe incaricarne un altro.

E’ una situazione di estrema incertezza, anche l’entrata in vigore della riforma non è scontata, e sono consapevole dei timori che nutrono le istituzioni del territorio. Io stesso ne ho parlato con il sindaco di Poggio Mirteto, preoccupato che il mantenimento della sede possa essere a rischio. Una chiusura sarebbe per l’intera Sabina un colpo durissimo». 

Intanto, l’avvocato Di Silvestro non esclude di ricorrere al Tar contro la norma che fissa a 68 anni l’età pensionabile dei giudici onorari. Due decisioni sul punto, assunte dal Tar dell’Emilia Romagna che ha accordato la sospensiva alla domanda presentata da altrettanti giudici di pace che chiedono di essere equiparati ai togati, che in pensione vanno a 70 anni, oggi saranno esaminate dal Consiglio di stato dopo il ricorso presentato dal ministero della Giustizia. 

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