Crac Fc Rieti, dopo l'arresto di Del Regno la Finanza focalizza l'interesse sui vari passaggi societari dal 2018 al 2022

Crac Fc Rieti, dopo l'arresto di Del Regno la Finanza focalizza l'interesse sui vari passaggi societari dal 2018 al 2022
di Marco Ferroni
3 Minuti di Lettura
Domenica 11 Febbraio 2024, 00:14

RIETI - Cartelle, faldoni, cifre e atti notarili. Una montagna di documenti al vaglio della Finanza che, da tempo, sta cercando di ricostruire la vicenda legata al fallimento dell’Fc Rieti che dopo la promozione in serie C, nel 2018, ha vissuto un vero e proprio declino culminato con la sparizione della matricola storica nell’estate del 2022 e la messa in liquidazione di ufficio del mese scorso, con la Procura che in un fascicolo - al momento contro ignoti - ipotizza i reati di bancarotta fraudolenta o documentale, riciclaggio e distrazione di fondi. L’intera vicenda si arricchisce ora di un nuovo capitolo: quello legato all’arresto, a inizio febbraio, dell’imprenditore salernitano Carmine Del Regno, 66 anni, da sempre impegnato nel campo della ristorazione e il commercio delle carni.

Gli intrecci. Ma quali sono gli elementi che potrebbe condurre le indagini della guardia di Finanza di Salerno - che hanno operato ben 11 arresti tra imprenditori e commercialisti, tutti accusati di riciclaggio e truffa - all’ombra dello stadio “Manlio Scopigno”, ricollegandosi all’attività dei colleghi reatini? Presto detto: la presenza di Carmine Del Regno all’interno del consiglio d’amministrazione del club amarantoceleste nella seconda parte della stagione calcistica 2019-2020, col Rieti impegnato a evitare la retrocessione, dopo la clamorosa salvezza ottenuta l’anno precedente sotto la guida di Eziolino Capuano.

Del Regno orbitava in ambito societario già dal settembre dell’anno precedente. In prima squadra c’era anche suo figlio Agostino, una discreta mezz’ala destra che pur non avendo trovato molto spazio tra i titolari, quando veniva chiamato in causa, dava sempre il suo contributo.

Poi, a marzo 2020, in piena pandemia, il club perde l’amministratore delegato Roberto Di Gennaro e la società nel ristrutturare il Cda, il 23 marzo 2020 lo promosse a membro dello stesso “con diritto alla firma”. Alla presidenza c’era il reatino Riccardo Curci, che in sella al club ci stava già dall’estate del 2012, prima in società con Ivo Gentile e Fabio Franceschini, poi in quota parte (30%) con Franco Fedeli e dal 2015 in assoluta solitudine.

Gli sviluppi. Chiaramente, allo stato attuale, non ci sono elementi concreti per poter asserire che i reati commessi da Del Regno nella sua Salerno possano avere correlazioni con la vicenda del crac dell’Fc Rieti. Ma tre anni fa, quando si materializzò l’ingresso nel cda di Del Regno, l’autorità giudiziaria fece degli accertamenti per verificare che tutto fosse in piena regola. 

E oggi, essendo la Finanza impegnata su entrambi i fronti, ovvero cercare di fare chiarezza sul fallimento del club amarantoceleste e definire le ipotesi di reato emerse a Salerno, cresce il sospetto che i reati ipotizzati a Rieti (distrazione di fondi, riciclaggio e bancarotta fraudolenta) in buona parte sono gli stessi che hanno generato gli undici arresti tra gli imprenditori salernitani. Materiale sul quale lavorare, per le fiamme gialle, non manca di certo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA