L'avventura di tre motociclisti sabini da Poggio Mirteto a Capo Nord: «Una magica esperienza»

L'avventura di tre motociclisti sabini da Poggio Mirteto a Capo Nord: «Una magica esperienza»
di Samuele Annibaldi
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Lunedì 3 Luglio 2023, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 16:37

RIETI - Cento anni fa sarebbe stata una impresa epica, quasi eroica, oggi resta comunque un percorso non per tutti perché arrivare dalla Sabina a Capo Nord, nella terra del Sole di Mezzanotte e delle aurore boreali, percorrendo circa seimila chilometri in pochi giorni (solo all’andata, poi altrettanti saranno al ritorno), attraversando paesi e zone con diverse situazioni climatiche, presuppone capacità organizzative e tanta tenacia, specialmente se in sella ad una moto, tutti i giorni, macinando centinaia di chilometri in qualunque condizione meteo.

Il viaggio. Un viaggio di quelli che non ammette distrazioni. Tre motociclisti sabini partiti da Poggio Mirteto fino a Nordkapp dove sono arrivati sabato dopo un viaggio di due settimane.  Un viaggio fino a Capo Nord, all’estremità dell’Europa nordica, sopra al Circolo Polare Artico, per vedere il Sole di Mezzanotte, fenomeno naturale che si verifica durante l’estate, quando il Polo Nord resta sempre esposto verso la nostra stella.Le tappe.

 

Il percorso ha portato i tre sabini  dopo aver attraversato l’Europa a toccare Bergen, le meravigliose Isole Lofoten, circondate dal mare e da un paesaggio naturale in gran parte incontaminato, Tromsø, chiamata anche la “Parigi del Nord”, tra paesaggi da favola oltrepassando fiordi e cascate, tra renne e il verde, le acque dei laghi ghiacciati e poi oltre il Circolo Polare Artico. Enzo Egidi, Giorgio Latini e Pierluigi Musiu in sella alle loro Bmw i primi due e ad una  Yamaha il terzo hanno coronato quello che è un sogno di molti, in quello che un tempo e forse anche oggi è il viaggio più affascinante, fin lassù dove comincia e finisce il mondo.

A Capo Nord. Un mix di avventura e voglia di scoperta in un viaggio che ha sempre affascinato chiunque al solo pensiero di poterlo realizzare. Un viaggio fatto di fatica e concentrazione massima perché si fanno chilometri senza parlare o interagire, dove ognuno guarda l’altro e si va insieme sì, ma in splendida solitudine.

Non ci si può distrarre, né stancare perché la strada è tanta, piena di insidie ed è perlopiù sconosciuta. Ma come ci raccontano Enzo, Giorgio e Gigi è fascinosa.

Il racconto.  «Giornate sempre alla guida, ma costellate da visioni incredibili, torrenti che per la loro forza paiono esplosivi e poi le maestose cascate d'acqua. Paesaggi belli affrontati in qualsiasi condizioni meteo (ieri c’erano 7 gradi ndr) – spiegano i bikers sabini - non puoi distrarti, ammiri ma sei concentrato sulla strada e assorto nella guida». I tre motociclisti mirtensi con al seguito l’essenziale, hanno guidato due settimane percorrendo quasi 6 mila chilometri prima di arrivare a Capo Nord attraversando l’Europa ma soprattutto la lunga Norvegia.

«Si arriva a Nordkapp dopo una galleria sottomarina di 7 chilometri, il doppio delle stretto di Messina – raccontano - quindi si attraversano 30 chilometri di colline. Una strada perfettamente asfaltata, a due corsie, senza neanche una buca rattoppata, con lunghi ondeggianti rettilinei con vertiginose discese, come sterminate montagne russe. Unico grande pericolo le  folate  impetuose di vento che tendono a piegare la moto e dove bisogna accelerare per restare verticali. Tutto il territorio che si vede passando è totalmente brullo con bassa vegetazione nordica. Si arriva a Nordkapp dopo aver attraversato il nulla, un penetrante nulla magnetico che arriva all’ anima e ti viene da consigliarlo a tutti: dedicatevi a questa maestosa e magica esperienza».

La preparazione. Enzo, Gigi e Giorgio da mesi avevano preparato il viaggio dopo che in passato erano comunque stati in luoghi fascinosi in Italia e in Europa come le falesie di Etratat in Normandia tra le maree di Saint Malo  e Mont Saint.Michel.  Ma Capo Nord è un’altra storia. Ora Enzo, Giorgio e Pieluigi gireranno le loro moto e ripartiranno per la Sabina cambiando itinerario perché all’andata hanno fatto Italia,  Austria, Germania, Danimarca e Norvegia mentre al ritorno dalla Norvegia faranno Svezia,  Finlandia, Danimarca poi Germania, Austria e Italia portandosi dietro  i ricordi indelebili dei paesaggi norvegesi come Preikestolen,  l’Atlantic  road, Stegastei Lookout, Bergen, le Isole Loften, A° (paese dei pescatori e  comune col nome più corto al mondo) e naturalmente la fine e l’inizio del mondo: NordKapp.

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