Il calvario dei dipendenti di “Antica Pasta”: da un anno senza lavoro e senza prospettive

L'ingresso del pastificio di Spinacceto di Greccio
di Emanuele Laurenzi
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Lunedì 25 Marzo 2024, 00:10

RIETI -  Da una Pasqua all’altra, la storia non cambia e i lavoratori di “Antica Pasta” restano ancora senza lavoro. Nella Settimana Santa del 2023 lo storico pastificio di Spinacceto di Greccio bloccò la produzione, aprendo una crisi che ha portato al licenziamento di 32 dipendenti. Un anno dopo nulla si è mosso, con le discussioni che continuano, le soluzioni ancora lontane e qualche falsa speranza alimentata da alcune confezioni di alimenti col marchio del pastificio sabino spuntate a sorpresa in alcuni supermercati dell’hinterland romano. 

Il dubbio. Prove di ripartenza? «A noi non risulta nulla. L’unica cosa che possiamo dire con certezza è che alimenti col marchio Antica Pasta non sono stati prodotti negli stabilimenti grecciani», spiega Antonio Perotti, segretario territoriale della Uila-Uil che ha seguito la vertenza fin dal primo momento. Eppure qualcuno aveva sognato in una ripartenza della produzioni quando, giusto un paio di giorni fa, era stata segnalata la presenza di confezioni marchiate “Antica Pasta” in un grande supermercato di Fiano Romano.

Qualche anomalia era stata subito rilevata, visto che nell’etichetta mancavano sia il lotto di produzione, sia l’indicazione dello stabilimento di produzione. Due elementi che, tra l’altro, dovrebbero essere indicati obbligatoriamente.

«Per quanto riguarda il marchio – spiega Perotti - va detto che la società non avrebbe avviato la procedura di concordato fallimentare. L’unica cosa che possiamo dire con certezza, però, è che oggi la produzione non si fa a Rieti». Da dove arriverebbero, quindi, i prodotti finiti sugli scaffali dei supermercati? Una delle ipotesi è che la società potrebbe aver concesso il marchio ad altri pastifici di altre province per commercializzare i prodotti. Scelta che lascia molti dubbi. L’attenzione dei sindacati per ora è su un altro aspetto: come si ricorderà, la vertenza “Antica Pasta” era scoppiata per una complessa vicenda burocratica che aveva portato il pastificio ad avere problemi di liquidità.

Le soluzioni alternative. All’inizio di aprile 2023 era stata bloccata la produzione poi, dopo una serie di tentativi, si è arrivati al licenziamento di tutti i dipendenti che ora ricevono la Naspi (ex sussidio di disoccupazione). «Stiamo monitorando il pagamento dei trattamenti di fine rapporto – prosegue Perotti - che sono stati pagati solo in parte. In questo la cosa più importante è il pagamento del tfr, per dare serenità ai lavoratori restati senza stipendio». 

Le prospettive. La Naspi può essere estesa fino a 2 anni e, nel caso di “Antica Pasta”, uno è già passato. Difficile fare previsioni sul futuro. Sono state battute diverse strade: la prima fu quella di una cooperativa tra dipendenti, subito abbandonata. Poi si parlò di interessamento di imprenditori esterni che, però, non si sono mai palesati. Il timore è che “Antica Pasta “sparisca, lasciando un vuoto importante nell’economia locale, sia in termini di posti di lavoro diretti, sia in termini di indotto.

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