Salvini a Firenze per il no al referendum: «Pronto a fare il candidato premier». Scontro con Parisi

Salvini a Firenze per il no al referendum: «Pronto a fare il candidato premier». Scontro con Parisi
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Sabato 12 Novembre 2016, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 12:10

Matteo salvini, leader della lega, si candida a guidare il centrodestra. E lo fa da Firenze, la città del premier Matteo Renzi, dove oggi il Carroccio ha manifestato per il no al referendum con Giorgia Meloni, segretario di Fratelli d'Italia, e Giovanni Toti, governatore forzista della Liguria.

«Se chiedono ci sono, non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia», ha detto il segretario della Lega, oggi a Firenze per la manifestazione a sostegno del no al referendum, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l'iniziativa di oggi rappresenti il lancio della sua candidatura a premier. «La lezione di Trump e del libero voto degli americani è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti», ha aggiunto Salvini. 

 
«Il 4 dicembre è l'occasione per mandare a casa Renzi, un bugiardo patologico che da due anni vuole svendere il nostro Paese», ha sottolineato il capo leghista dal palco della manifestazione per il no al referendum costituzionale in piazza Santa Croce.

«Domani presenteremo denuncia nei confronti di Renzi perché comprarsi gli indirizzi di 4 milioni di italiani all'estero per mandargli una letterina è un reato penale di cui dovrà rispondere davanti a qualche giudice. Vediamo se in un qualche tribunale c'è un giudice che ne ha voglia», ha poi detto il segretario della Lega.

«Siamo a Firenze per lanciare un messaggio forte all'interno della coalizione di centrodestra o di quello che rimane: Matteo Salvini si candida alla leadership di un centrodestra che interpreta bisogni e esigenze, e che dà risposte concrete e coraggiose. Questo è il messaggio che parte da qua», ha detto il governatore della Lombardia Roberto Maroni.

Scontro con Parisi. Polemica a distanza con Stefano Parisi, scelto da Silvio Berlusconi per rilanciare il centrodestra. «È arrivato il momento. Ora dobbiamo candidarci alla guida del Paese, dare risposte, chiarire cosa facciamo», ha afferma to Parisi alla convention a Padova rispondendo a Rainews 24. Parisi ha ringraziato Berlusconi e sottolineato che «noi non siamo quella roba che è a Firenze oggi». Poi ha avvertito: «Ora è il momento. Altrimenti l'alternativa arriverà tra poco e sarà o Renzi o Grillo. O si cambia passo o siamo morti. E la risposta non è Salvini e non sono le ruspe ma la nostra capacità di dare soluzioni al Paese».

Meloni. «Se vince il No e si dovesse risvegliare un altro Napolitano, sappiate che non ci possiamo permettere il quarto governo non scelto dagli italiani» e per questo «ci chiameremo alla mobilitazione», ha detto il segretario di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni sul palco della manifestazione della Lega. E «non ammetteremo che un centrodestra appoggi un altro governo non scelto dai cittadini», ha aggiunto.

Camicie verdi nel cuore di Firenze. In piazza Santa Croce, nella città di cui è stato sindaco Matteo Renzi, si sono raccolti i militanti della Lega per la manifestazione organizzata come partenza di un nuovo progetto di centrodestra. Molte le bandiere della Lega e quelle di Fratelli d'Italia. I leghisti in arrivo dal Veneto hanno improvvisato un corteo dal lungarno alla piazza. Tanti gli striscioni: in prima fila davanti al palco "Renzi = Pinocchio nei paesi dei balocchi" e "Ape = la pensine con il cappio al collo". Tanti i cartelli e gli striscioni con la scritta "Salvini premier". Dietro il palco, anche il presidente della Lombardia Roberto Maroni.

Con i leghisti in piazza anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «In questa piazza piena di popolo può nascere la speranza di un centrodestra unito e radicato nei valori della sovranità e dell'identità nazionale», ha detto Gianni Alemanno (Azione Nazionale). Una delegazione di Azione Nazionale ha raggiunto piazza Santa Croce con uno striscione con scritto 'Sovranità popolare'. «La manifestazione di oggi è un avviso di sfratto per Matteo Renzi e dimostra una grande capacità di entrare in sintonia con la nuova epoca iniziata con l'elezione di Trump alla presidenza Usa», ha aggiunto Alemanno.

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