Salvini e l'attacco a Mattarella: «Non mi pento». Renzi: «Polemiche meschine»

Matteo Salvini
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Lunedì 11 Aprile 2016, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 13:29

«Il Presidente degli italiani, che tale non mi sembra, prima di parlare di frontiere e confini aperti dovrebbe difendere la sua gente ed il lavoro della sua gente. Questo non è un Presidente in cui mi riconosco», ha detto Salvini al telefono con Maurizio Belpietro, su Canale 5, insistendo nell'attaccare il Capo dello Stato all'indomani dello scontro scaturito da una frase di Mattarella che però si riferiva alle frontiere economiche in relazione all'export dei vini. 

«Le polemiche di ieri e le accuse nei nei confronti del Presidente della Repubblica sono a mio avviso qualcosa di meschino. La frase che ha detto ieri il presidente Mattarella è sacrosanta», ha commentato il premier Matteo Renzi al Vinitaly. «Il presidente della Repubblica - ha aggiunto - rappresenta tutti gli italiani e cogliere ogni considerazione per fare polemica ci differenzia dagli altri».

«Io ho le spalle larghe - ha detto Salvini - Se qualcuno mi denuncia non me ne può fregar di meno. Nel mio piccolo difendo i diritti e gli interessi dei cittadini italiani che potenti non sono». «Tra tanti politici che rubano, raccomandano, fregano il denaro pubblico, se io devo essere processato perché ho detto che la magistratura non funziona, o perché ho detto che Napolitano è stato il peggior Presidente della Repubblica degli ultimi anni ed ha svenduto pezzi di Italia e di sovranità all'Europa e ai paesi del mondo, se devo essere processato perché difendo gli interessi degli italiani, allora processatemi anche domani mattina».

Nuovo duro attacco del segretario della Lega Matteo Salvini al capo dello Stato Sergio Mattarella dopo le frasi di ieri: «Poiché ho visto che il Pd mi denuncia per vilipendio, colui che commette questo reato nei confronti degli italiani è in primis il signor Mattarella», ha detto Salvini spiegando che «mi sono rotto le scatole di politici complici e venduti che stanno facendo invadere il mio paese». 

Salvini ha commentato la vicenda Regeni: «Ci stupiamo se l'Egitto ci prende in giro, se muore un nostro ragazzo e ci dicono che è stato un incidente, ma sono 4 anni che ci sono i marò sotto un finto processo in India. L'Italia, per volere di qualcuno, non deve valere più un accidente. Questo qualcuno si chiama Renzi, Napolitano, Mattarella.  Se io pretendo dignità orgoglio e rispetto per gli italiani e per questo devo esser processato processatemi, chi se ne frega».


A margine della visita nella frazione terremotata aquilana di Paganica Salvini ha definito Mattarella «complice dell'invasione di uomini e merci», rinnovando la polemica dopo la prima replica alle parole al Vinitaly del Capo dello Stato. «Se hanno un senso, le frontiere vanno controllate, sia per gli uomini che per le merci che entrano ed escono quindi è qualcun altro che deve correggere il suo modo di lavorare», ha aggiunto il leader della Lega Nord. E ancora su Mattarella: «Sicuramente non fa gli interessi dei cittadini italiani ma di qualcun altro. Di chi? Chiedetelo a lui». 

Salvini, intervistato da Radio Cusano Campus, tocca poi il tema elezioni romane: «Senza voler imporre niente a nessuno, dico che chi vuole vincere veramente a Roma, può dare una mano a noi e a Giorgia Meloni: spero che tutti, me compreso, possano fare mezzo passetto indietro nel nome del bene della città. Se altri fanno scelte diverse evidentemente preferiscono le battaglie personali alla vittoria della squadra». «Non so cosa accadrà in Forza Italia, non pretendo di avere sempre ragione. Girando per Roma è ormai chiaro che l'unica possibilità per il centrodestra di far ripartire Roma e di battere il Pd e i Cinque Stelle è la candidatura di Giorgia Meloni - ha aggiunto Salvini - Bertolaso? Io non metto veti a nessuno e non dico di no a nessuno a prescindere.

Mi approccio a Roma con estrema umiltà, attenzione e tranquillità».

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