Se il ministro Giovanni Tria non dovesse concedere abbastanza spazio, l'intenzione sarebbe anche di usare i soldi dell'assegno di disoccupazione e quelli della social card. Un nodo importante è anche quello della platea con la Lega che insiste per riservare la misura ai soli cittadini italiani, una discriminante, specialmente nei confronti degli altri cittadini comunitari, che potrebbe presentare problemi di costituzionalità. Il primo passo sarà comunque il potenziamento dei centri per l'impiego. A disposizione ci sono 750 milioni che si punterebbe a raddoppiare, utilizzando anche i fondi europei. Il Movimento punta anche alla pensione di cittadinanza, portando le minime a 780 euro: ma dai primi calcoli, per alzare l'assegno sociale a 800 mila pensionati servirebbero 4 miliardi, mentre per alzare quello di circa 1 milione di invalidi civili (assegno a 282 euro) ne servirebbero almeno altri sei.
IL PACCHETTO
La Lega punta buona parte delle sue carte, invece, sulla riforma della legge Fornero, che dovrebbe essere sostituita dal pensionamento con «quota 100» come somma tra età di ritiro e contributi versati. L'età minima per lasciare sarà di 62 anni. A questa età serviranno 38 anni di contributi. Ma ci sarà anche una soglia minima che riguarderà i versamenti all'Inps: 36 anni di contributi. Senza averli non si potrà comunque lasciare il lavoro. Una misura che, ha spiegato Salvini, costa 6-7 miliardi. Accanto alla riforma della Fornero, ci sarà anche una pace contributiva, la possibilità di riscattare a prezzi scontati la laurea e gli anni in cui non si è lavorato. Il secondo pilastro delle proposte leghiste, sarà la flat tax al 15% per le partite Iva e i professionisti che dichiarano fino a 65 mila euro l'anno. Anche in questo caso affiancata da una pace fiscale. Completano il pacchetto il taglio dell'Ires al 15% per le imprese che reinvestono gli utili in azienda, la cedolare secca al 21 sugli affitti commerciali e il taglio delle accise.
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