Articolo 18, Renzi: «Parliamo con tutti ma poi decide la direzione e tutto il Pd si deve adeguare»

Articolo 18, Renzi: «Parliamo con tutti ma poi decide la direzione e tutto il Pd si deve adeguare»
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 10:57

Il primo obiettivo cambiare il mercato del lavoro perch focalizzato sul passato e quindi ci sono troppi disoccupati. Cos Matteo Renzi parlando agli investitori stranieri al Council of foreign relations a New York dove si trova in visita.

«Le persone della sinistra, leader della mia parte politica e non della destra, pensano che va ad ogni costo mantenuto lo Statuto dei Lavoratori e che questo è l'unico modo per essere uomini di sinistra», ha continuato Renzi, aggiungendo che invece «bisogna cambiare l'approccio» sul lavoro.

«Non è pensabile che ci siano poi dei momenti in cui ci si ferma e ci si tiri indietro. Noi siamo per parlare con tutti, ma ci sono cose che in Italia vanno fatte», ha proseguito il premier rispondendo a una domanda sul Jobs act e spiegando che la riforma «non è rinviabile».

«Io rispetto la discussione e questo può aiutare ad uscirne in modo più forte ma è chiaro che non è pensabile che ci siano momenti in cui uno si ferma e si tira indietro. Le riforme vanno fatte», ha proseguito.

«Lunedì presenterò in direzione le mie idee» sulla riforma del lavoro, che «sono condivise», poi «ci sarà un dibattito, si discute e alla fine si decide, si vota e si fa tutti nello stesso modo, si va tutti insieme», ha aggiunto Renzi rispondendo alle domande dei cronisti.

«Cambiare noi stessi per tornare ad essere l'Italia è il mio programma di governo. In Italia abbiamo buone idee ma non siamo capaci per realizzarle perchè amiamo il presente ma la più importante esperienza per l'Italia è il futuro», ha sottolineato ancora Renzi.

«Nel derby tra austerity e crescita l'Italia sta con la crescita. L'austerity è un terribile errore per l'Europa, l'America ci ha insegnato della crescita», ha detto poi il premier.

«L'Italia è aperta per business», ed è aperta agli investitori, ha affermato il premier, sottolineando che «il tempo della stretta relazione fra politici, manager, aziende e banchieri è finita». Renzi ha fatto l'esempio di Alitalia, una storia di «incredibile successo fino agli 1980, poi distrutta».

«In meno di un anno concludiamo la riforma del Senato», ha quindi asicurato Renzi.