«Ho compreso il giochino politico di partiti e avversari, per cui non voglio alimentarlo in alcun modo.
Credo nel progetto che portiamo avanti da 10 anni. Dunque ho deciso di togliere il giocattolo a quanti vogliono distruggere un sogno collettivo e speciale. Confermo la mia fiducia nella Giustizia e mantengo il rispetto che ai magistrati ho sempre portato fin dall'inizio. Proverò la mia innocenza e la costante fedeltà ai princìpi del Movimento. Inoltre continuerò a dimezzarmi lo stipendio, come nei 4 anni del mio mandato. Destinerò le eccedenze al fondo per il microcredito, fiero d'aver, ad oggi, restituito 123.840 euro. Proseguirò, guardando al territorio, la mia attività parlamentare senza risparmiarmi. Denuncerò ancora conflitti di interessi, malaffare e mafie, come ho fatto in questi anni con gli atti. A testa alta», scrive l'esponente siciliano rinviato a giudizio assieme alle colleghe Claudia Mannino e Giulia Di Vita.
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