Clima, cosa cambia con il no Usa?

Trump
di Valentina Arcovio
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Giovedì 1 Giugno 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Cosa è e quando si è tenuta la Cop21?
La COP21 è la ventunesima edizione della Conferenza delle parti (Conference of the parties, COP), nella convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc). Si è tenuta a Parigi, dal 30 novembre al 12 dicembre del 2015. Della convenzione fanno parte 195 Stati, compresi gli Stati Uniti. L’accordo era stato fortemente voluto dall’expresidente americano Barack Obama. Ora, sotto la presidenza di Donal Trump, gli Usa potrebbero uscire dal trattato, compromettendo gli obiettivi.

Quali sono gli obiettivi previsti della Cop21?
Gli obiettivi sono quelli di trovare un accordo per ridurre l’impatto delle emissioni a livello globale. La priorità è quella di far rimanere sotto i 2 gradi centigradi la temperatura mondiale rispetto all’epoca pre-industriale. L’impegno consiste nel portare avanti sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi. Lo scopo finale è di arrivare a zero emissioni entro la metà del secolo. Inoltre, l’accordo prevede un finanziamento di 100 miliardi di dollari l’anno per assistere i paesi in via di sviluppo. 

Perché bisogna limitare le temperature?
Fra il 1880 e il 2012, la temperatura è aumentata di 0,85 gradi centigradi e si prevede un aumento compreso tra 0,3 e 4,8 gradi entro il 2100. La comunità scientifica concorda nel ritenere che le emissioni di CO2 rappresentino la causa principale. Il timore è che l’aumento delle temperature si traduca in maggiore scioglimento dei ghiacci polari, innalzamento del livello degli oceani, estinzione di specie animali o vegetali. Secondo l’Onu, in pericolo ci sarebbe di conseguenza anche la salute degli esseri umani, specialmente quella delle popolazioni più vulnerabili.

Quali sono i paesi a favore e quali sono contrari?
I promotori degli obiettivi della COP21 sono le piccole isole e tutti gli altri più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico, per i quali quel mezzo grado può fare la differenza In pericolo ci sarebbe la vita di intere popolazioni. Sono invece contrari agli accordi i paesi in via di sviluppo che chiedono di poter non limitare le proprie emissioni per non impattare sulla crescita economica. E contrario è anche il presidente Trump. Mentre i paesi europei e la Cina hanno confermato il loro impegno. 

Perché Trump vuole uscire dal trattato?
L’attuale presidente degli Stati Uniti non ha mai nascosto il suo scetticismo verso i cambiamenti climatici. Ma le motivazioni che lo spingerebbero verso l’uscita dalla COP21 sono tutt’altro che scientifiche. Il timore di Trump è che gli impegni previsti dall’accordo possano mettere in difficoltà l’economia americana. La riduzione delle emissioni, infatti, potrebbe rappresentare un’ostacolo per le industrie, alcune delle quali però avrebbero già fatto investimenti sull’energia pulita. 

Cosa accade se gli Usa escono dall’intesa?
Innanzitutto le temperature del pianeta aumenteranno più in fretta e saranno destinate a superare velocemente la soglia dei 2 gradi con tutte le conseguenze che questo comporta. Washington si era impegnata a ridurre le emissioni del 28% entro il 2025. Inoltre, oltre a rappresentare un duro colpo per le politiche ambientali americane, l’uscita degli Usa dall’accordo potrebbe mettere a rischio anche la partecipazione di altri paesi. Non però quelli europei e la Cina, che hanno dichiarato di voler mantenere gli impegni.

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