«Dopo aver attentamente considerato le raccomandazioni che (la terapia ormonale) è clinicamente appropriata e necessaria, e valutato tutti i rischi relativi (...) ho approvato l'aggiunta (della terapia) al piano medico del detenuto Manning», ha scritto il colonnello, secondo il documento riportato dal giornale.
Manning, dopo la condanna a 35 anni prigione che gli è stata inflitta nell'agosto del 2013, aveva fatto fatto causa al Pentagono, accusandolo di riluttanza nel curare correttamente la sua «disforia di genere». All'ex analista dell'intelligence è stato diagnosticato il disturbo - in cui una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico - almeno cinque volte dai medici dell'esercito durante i quattro anni in cui è stata detenuta. Ma nonostante le diagnosi, secondo quanto ha affermato il suo avvocato, non ha ricevuto alcun tipo di trattamento medico.
Ai transgender non è consentito di arruolarsi nell'esercito, e il Dipartimento della Difesa non fornice trattamenti ormonali, anche se il in alcuni casi il Dipartimento per i veterano lo fa.
Manning è però ancora un soldato e secondo USA Today la decisione di amministrargli la terapia ormonale non ha precedenti nell'esercito.
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