Strage di neonati in Venezuela, ospedali al collasso: mancano farmaci, medici ed elettricità

Julio Rafael Parucho, che ha subito un grave trauma cranico, ha dovuto aspettare un anno per l'operazione (foto di Meridith Kohut per il New York Times)
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Martedì 17 Maggio 2016, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 09:27

Bimbi che muoiono, pazienti che non possono essere operati. Carenze croniche di antibiotici, di soluzioni endovenose, perfino alimentari. Poi il blackout che arresta i respiratori nel reparto maternità. E i medici che tengono in vita i neonati pompando aria nei loro polmoni a mano, per ore. E' il racconto di un reportage pubblicato sul New York Times, a firma del giornaliosta  Nicholas Caseyai. Un documento straziante di quanto sta accadendo in alcuni ospeldali a Barcelona, in Venezuela, arricchito dalle immagini di Meridith Kohut.

La crisi economica in questo paese, scrive Caseyai, è esploso in una emergenza per la salute pubblica. E 'solo una parte di un più ampio disfacimento che è diventato così grave, che ha spinto il presidente Nicolas Maduro a dichiarare lo stato di emergenza, sollevando i timori di un crollo del governo.

Spesso, i farmaci tumorali si trovano solo al mercato nero. C'è così poca energia elettrica che il governo funziona solo due giorni alla settimana per salvare ciò che resta dell'energia. All'Università dell'Ospedale Ande, nella città di Mérida, riporta ancora il Nyt, non c'era abbastanza acqua per lavare il sangue dal tavolo operatorio. I medici che si preparano per la chirurgia si lavano le mani con bottiglie di acqua seltz.

Il tasso di morte tra i bambini al di sotto di un mese è aumentato di oltre cento volte negli ospedali pubblici gestiti dal Ministero della Salute. Mentre il tasso di morte tra le neo-mamme in quegli ospedali è aumentato di quasi cinque volte nello stesso periodo.

Poi si susseguono le storie. Come quella di Yulitza Roa, 15 anni, che ha un tumore al cervello, è in attesa di intervento chirurgico: l'ospedale non ha l'attrezzatura necessaria. Lisquer Pulido, 17 anni e Marilin Mago, 25, sono in attesa il mese scorso per entrare nell'area neonatale del reparto maternità di un ospedale di Puerto La Cruz per nutrire i loro neonati prematuri che erano nati in quella settimana. Julio Rafael Parucho, che ha subito un grave trauma cranico, ha dovuto aspettare un anno per operarsi a causa della carenza di medici.

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