Un terremotato di Preci: «Vivo con 212 euro al mese adesso ho perduto tutto»

Un terremotato di Preci: «Vivo con 212 euro al mese adesso ho perduto tutto»
di Ilaria Bosi
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Mercoledì 2 Novembre 2016, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 18:55

Ha 42 anni e tante esperienze forti già vissute, ma piange come un bambino. Armando Viola è uno dei tanti terremotati di Preci e il nuovo sisma che ha creato distruzione e polvere nella sua terra lo ha messo in ginocchio. «Vivo con una pensione di invalidità di 212 euro, ditemi voi che devo fare».

L'INCONTRO CON IL PREMIER
Ieri ha raccontato al premier Matteo Renzi la sua storia. Nessuna rivendicazione: il tono pacato e gli occhi carichi di dignità. «Gli ho raccontato tutto quello che mi è successo riferisce e lui è stato a sentire. Gli ho anche fatto presente che ho cercato a lungo un lavoro compatibile con le mie condizioni di salute, ma non ho trovato niente. Come faccio a vivere con 212 euro al mese?». La comprensione del premier, per lui, è stata una spinta: «Mi ha ascoltato, mi ha detto che devo farmi forza, che tutti noi bisogna essere forti. E mi ha anche detto che ci aiuterà e non ci lascerà soli. Del resto, la situazione è quella che è, io lo capisco».

Armando ha il cuore grande: non pensa solo alla sua emergenza, ma a quella che stando vivendo tutti i terremotati, da Amatrice ad Accumoli, da Norcia a Visso: «Abbiamo iniziato con Amatrice, noi stavamo col cuore con loro. Mandavamo sms in aiuto. Poi dopo è toccata a Visso, e ancora a noi: questo terremoto ha colpito tutti. Ci ha messo in ginocchio, ma non gliela daremo vinta e con il cuore siamo in ognuno dei paesi colpiti». Ricorda la paura delle ultime scosse: «Lo spavento è stato micidiale, micidiale proprio. Poi io venivo da otto mesi di ospedale, speravo col ritorno a casa di ritrovare la serenità. Anche la mia famiglia è distrutta: prima piangevano per me, preoccupati per quello che mi sarebbe potuto accadere, ora piangiamo tutti». C'è una luce di speranza negli occhi di Armando: «Noi ci facciamo forza, vogliamo guardare avanti. È tutto molto difficile, ma sono convinto che con l'aiuto di tutti ne usciremo più forti». Lui trascorre le notti nel centro di accoglienza della Caritas, a Preci: «Qui inizia a fare veramente freddo e speriamo di riuscire ad affrontare l'inverno con quella dignità che abbiamo mostrato di avere finora. Nonostante tutto, nonostante il terremoto».