Lecce, muore davanti alla discoteca: 19enne trovato agonizzante fuori dal Guendalina

Lecce, muore davanti alla discoteca: 19enne trovato agonizzante fuori dal Guendalina
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Domenica 9 Agosto 2015, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 09:32

Un giovane di 19 anni, Lorenzo Toma, è morto in Salento in ospedale dopo una serata trascorsa in discoteca.

L'allarme è stato dato alle sei e trenta di questa mattina quando qualcuno ha telefonato ai carabinieri segnalando la presenza di un giovane che si sentiva male davanti alla discoteca Guendalina a Santa Cesarea Terme (Lecce).

Aveva bevuto poco prima una bibita ghiacciata e, subito dopo essere uscito dalla discoteca, si è accasciato ed è morto. È successo nella notte a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, davanti al Guendalina.

La vittima era insieme ad alcuni amici.

Sul posto sono accorse due ambulanze del 118 il cui personale ha praticato varie manovre di rianimazione per un'ora circa, ma per il giovane non c'è stato nulla da fare.

Sono intervenuti il magistrato di turno, i carabinieri e lapolizia. La salma del giovane è stata portata a Lecce.

Il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha convocato per lunedì alle 13 in Prefettura a Lecce una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. La scorsa settimana, in una riunione del comitato, si era discusso delle iniziative di prevenzione per evitare tragedie nelle discoteche, dopo quella al Cocorico di Riccione, tra le quali eventuali sanzioni commisurate al curriculum pregresso dei locali.

I carabinieri sono tornati in queste ore all'interno del Guendalina - I militari stanno cercando una bottiglia dalla quale il giovane avrebbe ingerito una bevanda, per poi sentirsi male pochi istanti dopo.

Unica testimone al momento della tragedia è stata un'amica del giovane che ha riferito ai carabinieri del nesso tra l'assunzione del liquido ingerito dalla bottiglia che il giovane aveva in mano e il malore accusato dallo studente. Il giovane era arrivato in discoteca insieme a tre amici.

La salma di Lorenzo Toma è stata trasferita all'obitorio dell' ospedale Vito Fazzi di Lecce in attesa del conferimento dell'incarico per l'autopsia al medico legale da parte del magistrato inquirente, il pm Stefania Mininni.

IL MANAGER DEL LOCALE «Sono ancora stordito, non riesco a capire cosa sia successo veramente. Un ragazzo che stava ballando si è sentito male, è caduto a terra, abbiamo provato a soccorrerlo, a fargli il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, perché le autoambulanze non arrivavano, è arrivata dopo 40 minuti e il ragazzo è morto». Lo ha detto a Radio Capital Vincenzo De Robertis, manager del Guendalina di Santa Cesarea, la discoteca davanti alla quale è morto un ragazzo di 19 anni. «A oggi non si può dire che è morto per motivi di droga - ha aggiunto - lo sapremo dopo l'autopsia».

IL SINDACO DI GALLIPOLI

«Se le famiglie esercitassero un po' più di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare». Lo ha scritto sul suo profilo Twitter Francesco Errico, sindaco di Gallipoli, uno dei centri della movida salentina, riferendosi alla tragedia di Santa Cesarea Terme.

IL CODACONS

«Un'altra morte in discoteca che mette ancora più in risalto, dopo il caso del Cocoricò di Riccione, la necessità impellente di un giro di vite nelle discoteche italiane e nei locali della movida». Lo sostiene in una nota il Codacons, intervenendo sulla tragedia del 19enne deceduto dopo una serata in un locale di Santa Cesarea Terme Lecce). «In attesa che siano chiarite le cause del decesso - afferma in una nota il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - è indispensabile incrementare i controlli nelle discoteche punendo severamente le violazioni delle norme di sicurezza e adottando provvedimenti severi in caso di spaccio di droghe all'interno dei locali. È intollerabile che ragazzi giovanissimi muoiano per una serata in discoteca, e se saranno accertate responsabilità del locale teatro della disgrazia, chiederemo come per il Cocoricò la chiusura immediata della struttura»

SILP CGIL

«Occorre implementare gli sforzi tesi a prevenire e reprimere qualsiasi condizione potenzialmente pericolosa per i soggetti che frequentano le discoteche con particolare riguardo ai giovani». Lo afferma il segretario del Silp Cgil, Daniele Tissone. I giovani, per Tissone, sono «soggetti deboli di una società che non riesce a proteggere tali fasce e che, solo al verificarsi di situazioni come quelle di questi giorni, pensa di risolvere quanto accaduto attraverso provvedimenti di natura restrittiva capaci, nel breve periodo, di sortire l'effetto sperato». . «Interventi preventivi e costanti sul versante preventivo-repressivo costituiscono - afferma ancora Tissone - l'unica alternativa al verificarsi di episodi come quelli verificatisi nei giorni scorsi».

Per prevenire, sottolinea poi Tissone, «serve un investimento di uomini e mezzi sul delicato versante giovanile che consenta, nel lungo periodo, la riduzione di fatti-reato che rappresentano, oggi, la punta di un iceberg che si dovrebbe, finalmente, portare alla luce in maniera definitiva». Quanto alla misura della sospensione della licenza di un esercizio pubblico, come avvenuto recentemente a Riccione, lla luce dei fatti accaduti in Romagna e nel Salento introduce, per Tissone è un «argomento non nuovo che ravvisa aspetti di crescente drammaticità che travalicano i singoli interessi commerciali tali da impegnare ogni soggetto preposto nella lotta tesa a scongiurare ogni condizione ritenuta pericolosa per la sicurezza delle persone dentro o fuori dagli esercizi pubblici».

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