Pajno: «Caso Bellomo risolto per merito del Consiglio di stato»

Il presidente del Consiglio di stato Pajno
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Martedì 30 Gennaio 2018, 22:47
«Anche quest'anno l'arretrato» di Tar e Consiglio di Stato «si è ridotto; la percentuale è del 12% circa». È il dato fornito nella sua relazione per l' inaugurazione dell'anno giudiziario dal presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno. «Nel 2017 - ha aggiunto - i ricorsi definiti complessivamente dai giudici amministrativi (Tar, Consiglio di Stato e Consiglio di giustizia per la Regione Siciliana) sono stati 85.846. Negli ultimi 8 anni (dal 2010 al 2017) il lavoro di riduzione dell'arretrato della giustizia amministrativa è stato costante e tale arretrato si è più che dimezzato». Il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa ha inoltre «deliberato l'avvio di un nuovo programma di smaltimento dell'arretrato della durata di un anno. Gli Uffici giudiziari che hanno complessivamente aderito al programma - ha spiegato Pajno - sono 22: due Sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato e 20 Tribunali amministrativi e Sezioni staccate.
I magistrati amministrativi coinvolti sono invece al momento 164».


Impossibile non citare il caso Bellomo.Il caso del consigliere di Stato destituito dopo la vicenda delle pressioni sulle allieve delle scuola per aspiranti magistrati da lui gestita, «non sarebbe emerso senza l'intervento del Consiglio di presidenza» della giustizia amministrativa. E questo è avvenuto «senza che gli organi della giustizia amministrativa siano muniti di un ispettorato; senza la possibilità, per la giustizia amministrativa, di avvalersi di organismi periferici; senza apporti da parte del giudice penale» e «con un procedimento disciplinare estremamente farraginoso», «regolato da norme obsolete», che va riformato, ha concluso Pajno.
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