Norman Atlantic, il giallo dei controlli: in un'ispezione 6 problemi che non avevano causato il fermo

Norman Atlantic, il giallo dei controlli: in un'ispezione 6 problemi che non avevano causato il fermo
di Sara Menafra
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Lunedì 29 Dicembre 2014, 05:51 - Ultimo aggiornamento: 12:49
Non era stagno, ovvero isolato dall'esterno, il ponte 4 del traghetto Norman Atlantic in cui è divampato l'incendio che ha bruciato per tutta la notte il traghetto proveniente da Patrasso. E il continuo ingresso di ossigeno è diventato l'ingrediente decisivo per tramutare in tragedia il primo fuoco partito all'interno del garage.






Sommato, ovviamente, alle 250 macchine parcheggiate all'interno della stiva, che hanno preso fuoco una dopo l'altra a cominciare, raccontano i testimoni, da un camion. Se per tutta la notte l'attenzione delle autorità portuali e della Marina militare sono state centrate sulla salvezza degli ospiti del traghetto, in tempi rapidissimi dovrà partire l'inchiesta della procura di Brindisi. E uno dei punti decisivi da verificare sarà il funzionamento dei sistemi anti incendio a bordo del traghetto: «Un elemento che potrebbe essere stato determinante - ragiona un esperto - è se questi funzionassero manualmente o automaticamente e, quindi, quanto tempo dopo il primo rogo siano entrati in funzione. Dopodiché, con 250 vetture una accanto all'altra, è difficile pensare che l'incendio non si propaghi velocemente».



PROBLEMI AI CONTROLLI

A far discutere, in queste ore, sono soprattutto i controlli a cui la nave era stata sottoposta nel corso del tempo. Tanto più che l'ultimo, avvenuto a Patrasso 10 giorni fa, aveva riscontrato un problema nel funzionamento delle porte taglia fuoco, sebbene nel ponte superiore a quello dell'incendio. Nel corso della sua, tutto sommato breve, vita, la Norman Atlantic ha avuto problemi in più di una occasione. E' stata varata nel novembre del 2009 nei cantieri Visentini, in provincia di Rovigo, ed è di proprietà della società Visemar di Navigazione di Carlo Visentini. Costruita per la Akeman Street, venne inizialmente noleggiata dalla compagnia T-link, quindi, nel 2011, è passata alla Regione Sardegna che l'affittava per la Flotta Sarda e la chiamò ”Scintu” in ricordo di un eroe della Brigata Sassari. Poi è stata la volta della Moby e infine, a inizio dicembre, era stata affittata alla Anek Lines per il collegamento Venezia - Patrasso. La nave che può ospitare 836 passeggeri e 250 auto, ha subito 4 controlli. Nell'ultimo, dieci giorni fa, le autorità greche avevano riscontrato ben 6 anomalie: il malfunzionamento delle porte anti incendio del ponte 4, certificazioni carenti, mancanza dei sistemi di sicurezza, chiusura delle porte e stagne fuori parametro e problemi vari nei sistemi salva vita, come risulta dalla scheda pubblicata sul sito della convenzione internazionale Paris Mou, accordo tra 36 paesi europei che consente alle autorità portuali di ciascun paese di controllare le navi provenienti dall'estero e pubblicare i dati.



LA REPLICA

L'armatore Carlo Visentini sembra convinto del fatto suo. I problemi riscontrati sul suo traghetto erano stati risolti, dice: «Dieci gironi fa il traghetto è stato sottoposto ai periodici controlli di funzionalità. Nel corso dei controlli era stato riscontrato un lieve malfunzionamento della porta 112, sul ponte 5, ma è stato immediatamente eliminato e la nave ha potuto riprendere servizio».



E' vero però che non è la prima volta che la nave dimostrava di avere qualche problema. Come spiega il registro di Paris Mou, la nave, coi suoi diversi nomi, ha subito nel tempo quattro controlli e in tre casi è stata riscontrata una qualche anomalia. Il controllo del 2011 nel porto di La Valletta aveva già parlato di problemi alle porte di sicurezza (non è chiaro quali) risultanti «non come richieste» mentre nel 2013 il problema riguardava i sistemi per mettere in sicurezza la cabina di comando.