Nel suo intervento a braccio sul palco di Expo, Renzi rende merito ai precedenti governi e ai presidenti del Consiglio che prima di lui «hanno lavorato» perchè Milano ospitasse l'Esposizione. Ma cita solo due nomi: l'ex sindaco Letizia Moratti («Ha avuto l'intuizione») e il presidente emerito Giorgio Napolitano («Ha garantito con tenacia la solidità istituzionale»). Dalla platea ascoltano, tra le tante autorità, gli ex premier Romano Prodi, Massimo D'Alema, Mario Monti. E Rosy Bindi, che a fine cerimonia accende la miccia: «A volte Renzi dimentica qualche nome. Come si fa a citare Moratti e non quel governo, di cui ero parte, dal quale è iniziato tutto?».
È al secondo governo Prodi che fa riferimento Rosy Bindi. Quel governo promosse la candidatura di Milano, città allora guidata dal centrodestra. «Prodi passò ore e notti intere in contatti e oggi - sottolinea la prodiana ed ex portavoce dell'allora premier, Sandra Zampa - lo hanno ringraziato in molti per questo». In mattinata anche Enrico Letta, che di quel governo era sottosegretario alla presidenza, aveva definito Expo una «bella scelta bipartisan». «Sarebbe stato giusto riconoscerlo», dice ancora Zampa, interpretando il pensiero di Prodi: Renzi non l'ha fatto. Ma fonti di Palazzo Chigi rispediscono al
mittente le accuse: «Strumentalizzazioni incomprensibili - sottolineano - Renzi ha espressamente ringraziato tutti i premier che l'hanno preceduto».
Lo scontro ammesso che sia tale da ambo le parti arriva a pochi giorni dall'ultimo libro di Prodi "Missione incompiuta" che non è stato molto gradito da Renzi.
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