Merendine e profilattici. A Perugia il distributore che ammicca a tutte le voglie

Merendine e profilattici. A Perugia il distributore che ammicca a tutte le voglie
di Stefania Piras
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Mercoledì 10 Dicembre 2014, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 18:49

Va bene lo snack per tappare il languorino allo stomaco, ma siamo nel cuore di Borgo Bello, tra i bar storici di corso Cavour e borgo XX giugno. Va bene calmare la sete con una bottiglietta d’acqua, ma a due passi ci sono baristi che fanno quello di mestiere.

Ma che tra lattine e merendine ci sia anche l’opzione preservativo e test di gravidanza, è decisamente troppo, secondo una bella fetta di perugini del centro, e non solo.

E’ già stato soprannominato il distributore della discordia.

Il self service in funzione 24 ore su 24 sorge davanti alla chiesa di Sant’ Ercolano, a Perugia. E’ ovviamente la voce di chi frequenta e abita la chiesa a puntare il dito contro le opzioni non proprio cattoliche-friendly che mette a disposizione la macchinetta. Tra le barrette di cioccolato e le gomme da masticare ci sono pure i fazzoletti di carta e, non si sa mai, i profilattici e persino il gel lubrificante per condire la passione erotica. Accanto ai preservativi, infine, c'è anche il test per verificare se sei incinta. Insomma il distributore ne ha veramente per tutti i gusti: presuppone perugini che consumano notti bollenti o consumati da pensieri e dubbi campali: sarò incinta?

Ma non è solo la parrocchia a stupirsi, anche genitori e residenti hanno storto parecchio il naso trovando l’idea di pessimo gusto. Primo: perché il piccolo locale aperto che ospita i box automatici potrebbe diventare un possibile rifugio di malintenzionati o, peggio, spacciatori. Secondo: perché è considerato poco opportuno che un bambino che passa di là possa entrare in contatto con preservativi e test di gravidanza. Prematuro che un adolescente arrivi là e oltre a volersi comprare una bibita possa anche scegliere di acquistare dei preservativi o un test di gravidanza. Ecco, dicono i residenti, esisterebbero altri luoghi più appropriati per ricordarsi dei rapporti sessuali protetti o per scongiurare la paura, la curiosità, il sospetto di una gravidanza.

«Prima di tutto è un’attività commerciale consentita dalle norme – dice Orfeo Ambrosi, il presidente dell’associazione Borgo Bello – la legge lo permette, non è che possiamo polemizzare granché. Capisco chi dissente: qui vicino c’è la chiesa più bella di Perugia. Ma vorrei dire che forse la preoccupazione è eccessiva: la vita di un quartiere non la fanno né i distributori né gli spacciatori. Bensì i residenti che vivono e abitano lì. Certo, bisognerebbe riflettere sull’opportunità e sul luogo, ma è un esercizio commerciale come tanti che hanno già aperto. La libertà commerciale è anche questo».