D'Anselmo, responsabile divisione corporate ed investment banking, e il membro del comitato di direzione di Bnl e direttore area rischi, Massimo Bonciani. Vi sono poi altri quattro indagati - Antonio Zagari, Vincenzo Piro, Pietro Augusto Esposito e Isa Ernestina Sciscioli - tra capi area e funzionari in servizio in Puglia.
Lo stesso pm, nei giorni scorsi, a conclusione di un'altra indagine sui derivati, ha fatto notificare l'atto di fine indagine al presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, Giovanni Bazoli, all'ex ad della banca ed ex ministro Corrado Passera, e ad altre 13 persone. L'inchiesta sul management di Bnl è relativa alla ingegnerizzazione e conseguente vendita di derivati swap ad un imprenditore pugliese operante nel settore della ristorazione che aveva contratto con Bnl un mutuo da 3 milioni di euro.
Il derivato «nocivo» - secondo l'accusa - fu fatto sottoscrivere al cliente (contestualmente al mutuo) con l'inganno, in quanto sarebbe servito (ma solo a parole) a proteggere l'imprenditore dalle oscillazioni del tasso variabile a cui era stato ancorato il finanziamento. In realtà - sempre secondo il pm - il derivato (destinato ad una clientela esperta) era strutturato in modo tale da essere speculativo, quindi rischioso e dannoso per il cliente (totalmente privo di esperienza in prodotti finanziari) e favorevole solo per la banca. Le perdite del derivato e la risoluzione anticipata del contratto swap - secondo le indagini - procurarono al cliente 'Malo srl' perdite per circa 592 mila euro.
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