La riforma costituzionale presentata dall'attuale governo «fatalmente» ridurrebbe i poteri del presidente della Repubblica, «perché la forza che ti deriva dalla investitura popolare è certamente maggiore di quella che deriva dal Parlamento: non sta scritto, ma è ovvio che poi nella dialettica chi è investito ha più forza». Lo ha affermato Gianni Letta, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, intervenendo a un evento dell'associazione Progetto Città di Firenze.
«Secondo me la figura del presidente della Repubblica- ha spiegato Letta - così com'è disegnata, e l'interpretazione così come è stata data dai singoli presidenti nel rispetto della Costituzione, come tutti i costituzionalisti oggi riconoscono, sta bene così: non l'attenuerei, non la ridisegnerei, non toglierei nessuna delle prerogative così come attualmente sono state esercitate».