La lettera/ «Quel tributo di massa a un uomo irripetibile»

E Gianni Letta omaggia Berlusconi: «Quel tributo di massa a un uomo irripetibile»»
di Gianni Letta
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Venerdì 7 Luglio 2023, 01:04 - Ultimo aggiornamento: 09:41

Pubblichiamo il testo della lettera che Gianni Letta ha scritto in risposta ai tanti amici che hanno condiviso con lui ricordi e dolore per la scomparsa di Berlusconi.

«Cari Amici, non sono riuscito in questi giorni a trovare le parole giuste per ricordare in modo adeguato Silvio Berlusconi, e neppure quelle capaci di esprimere quel sentimento forte che mi porto dentro, e che alla fine ho preferito conservare intatto con tanti ricordi. Meglio il silenzio. 

Mi sono anche chiesto se fosse giusto, se non fosse per caso una mancanza, un venir meno al dovere della testimonianza e della gratitudine. Ma poi il clamore di questi giorni mi ha convinto che stava bene così. Anche per la sensazione che tanti lo celebravano solo per celebrarsi. 

Ho preferito allora farmi guidare dai Pensieri di Pascal: “in amicizia, un silenzio vale più del parlare. C’è un’eloquenza del silenzio più penetrante di quel che le parole saprebbero fare”. 

Non posso però rimanere in silenzio di fronte all’ondata d’affetto che mi ha sommerso, perchè non posso rinunciare a dirVi GRAZIE con tutta la forza di cui sono ancora capace. 

Non mi ha sorpreso quell’ondata, ma mi ha commosso; lusingato che in tanti abbiate voluto scegliere proprio me come tramite per salutare Lui.

Ho sentito nella Vostra vicinanza un sentimento autentico, e una sincerità di accenti più vera di quella che ha inondato giornali e Tv. È stato un tributo immenso, senza precedenti, che neppure il vociare irrispettoso e maligno di qualcuno è riuscito a nascondere.

Anche questo un segno della grandezza del nostro Silvio.

Non erano invece parole di circostanza le Vostre: c’era l’affetto, la riconoscenza, ognuno un ricordo, un episodio, un evento, un incontro a conferma della generosità ineguagliabile di un Personaggio irripetibile.
Non riesco a ringraziare tutti come ognuno di Voi meriterebbe, e come anch’io vorrei, ma lo faccio per tutti con il cuore, come se parlassi con ciascuno guardandoci negli occhi. Erano così tanti i messaggi, le lettere, le testimonianze, che non Vi meraviglierete se confesso che li ho potuti leggere solo in ritardo e a rate, notte dopo notte, al termine di giornate dolorose e difficili. Adesso che li ho letti tutti (o quasi), Vi dico semplicemente grazie, anche per la comprensione con cui sono sicuro mi vorrete perdonare.

Lo faccio nel Suo ricordo e nella certezza della promessa evangelica che abbiamo sentito risuonare nel canto della Liturgia che Lo ha accompagnato nella solennità del Duomo di Milano.

Una preghiera per Lui, un grazie per Voi.

Con gratitudine ed amicizia»

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