Tajani segretario, la novità Moratti: tutto quello che c'è da sapere sul congresso di FI che si apre oggi

Un congressone da partito vero e uno spazio politico, quello del centro, in cui muoversi e raccogliere consensi già alle elezioni europee.

Tajani segretario, la novità Moratti: tutto quello che c'è da sapere sul congresso di FI che si apre oggi
di Mario Ajello
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 11:36

Nel segno di Berlusconi e oltre Berlusconi. Questo il senso del congresso di Forza Italia che di apre oggi, e si conclude domani, al palazzo dei congressi di Roma. Antonio Tajani sarà eletto segretario e i vice segretari saranno Deborah Bergamini, Alberto Cirio, Roberto Occhiuto e Stefano Benigni. Un congressone da partito vero (110mila iscritti, mille delegati, centinaia di rappresentanti territoriali, il consiglio nazionale presieduto da Schifani, la consulta del partito guidata da Letizia Moratti) e uno spazio politico, quello del centro, in cui muoversi e raccogliere consensi già alle elezioni europee. In cui Tajani mira a superare l’8,7 per cento delle consultazioni del 2019, con Berlusconi vivente, e a toccare quota 10 per cento. Impresa possibile. E comprensiva di un particolare rilevantissimo: il tentativo di superare la Lega che del resto viene data in affanno specie nel Sud (dove comunque c’è l’ex forzista Patriciello molto pieno di voti e in lista con Lega ma nello schema dell’accordo Salvini-Cesa ossia in chiave vetero e post democristiana) e nel Mezzogiorno i forzisti sono elettoralmente assai competitivi grazie all’asse campano-calabro formato da Fulvio Martusciello e Roberto Occhiuto, per non dire del Basso Lazio dove la potenza territoriale del senatore azzurro Claudio Fazzone (in favore dell’eurodeputato uscente De Meo) è rilevantissima. 

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Sta di fatto che «c’è grande spazio tra Elly Schlein e Giorgia Meloni e lo vogliamo occupare» ed è questa la linea che Tajani illustrerà nel congresso (super ospiti stranieri: Metsola e Weber).

A inaugurare le assise al palazzo dei congressi all’Eur sarà comunque Berlusconi. Sempre lui, anche se non c’è più. Il suo ultimo discorso in Senato verrà proiettato sui maxi schermi, e dirigenti e militanti sono già pronti a spellarsi le mani per il Fondatore che rappresenta il passato e il futuro - ecco il senso dell’evento - di questa comunità a cui Tajani sta dando un nuovo senso. Le correnti esistono ma anche no. Placate. Pacificate. La vedova del Cav, Marta Fascina, s’è accontentata di avere Benigni (capo dei giovani azzurri, uno dei suoi protetti ma allineato a Tajani) tra i vicesegretari e perciò ci sarà anche lei al congresso. 

FAMIGLIA E ALLEATI

La famiglia Berlusconi, fonte di legittimazione irrinunciabile per la nuova leadership, manderà il suo messaggio di condivisione del percorso tajaneo e qualche giorno fa Tajani è stato avvistato a Milano in un ristorante di Corso Venezia a pranzo con Marina e con l’ancora influentissimo Gianni Letta. Letizia Moratti sarà una delle celebrità congressuali, e tutti sperano che finanzierà consistentemente il partito. E per il resto, tanti ma proprio tanti delegati a riprova che il popolo azzurro esiste e che il partito è più vivo che mai. La Toscana manda 70 suoi rappresentanti. La Puglia 95. Per non dire, oltre alle altre regioni anche del Nord, della Campania. «Sono orgoglioso di guidare una tra le delegazioni più numerose, ben 109 delegati, al congresso di Forza Italia. Per alcuni di loro è la prima volta. Per me la terza», così dice il capogruppo forzista al Parlamento europeo, Martusciello. 

Tajani è soddisfatto perché vede un partito-calamita. Ovvero arrivano a Forza Italia molti politici di varie provenienze e l’ultimo, ex M5S, è il senatore Raffaele De Rosa. Dal congresso non uscirà un vicesegretario vicario (Tajani vuole evitare i personalismi) ma è chiaro che se Occhiuto, com’è probabile, avrà più voti degli altri tre ciò non sarà ininfluente. La linea di Tajani è semplice e chiara e si applica anzitutto a se stesso: «Oggi non c’è un erede di Berlusconi, siamo tutti eredi di Berlusconi». E ancora il segretario in pectore, a proposito del voto di giugno: «Dico agli italiani di dare un voto utile per far contare di più l’Italia in Europa. Più forte è Forza Italia e più forte è l’Italia in Europa». Intanto, congressone all’Eur. Giorgia Meloni non potrà esserci (impegni internazionali) ma ha mandato a Tajani i suoi migliori auguri. 
 

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