Paolo Inzerilli, morto il generale ed ex capo dei servizi segreti militari che guidò Gladio: aveva 90 anni

Lo rende noto sul suo sito l'Associazione Stay Behind, di cui Inzerilli è stato anche presidente tra il 1996 e il 1998, e che lo ricorda come «una figura di spicco nel panorama dei servizi segreti italiani e un valoroso ufficiale degli Alpini»

È morto Paolo Inzerilli, il generale ed ex capo dei servizi segreti guidò l'organizzazione Gladio
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Domenica 24 Marzo 2024, 18:01 - Ultimo aggiornamento: 18:04

È morto a 90 anni il generale di Corpo d'armata Paolo Inzerilli, capo di Stato Maggiore dei servizi segreti militari-Sismi dal 1989 al 1991. Inzerilli guidò Gladio dal 1974 al 1986 e fu capo dell'Ufficio Nazionale di Sicurezza dal 1987 al 1989. Lo rende noto sul suo sito l'Associazione Stay Behind, di cui Inzerilli è stato anche presidente tra il 1996 e il 1998, e che lo ricorda come «una figura di spicco nel panorama dei servizi segreti italiani e un valoroso ufficiale degli Alpini». «Con grande tristezza, l'Associazione Stay Behind annuncia la scomparsa del generale Paolo Inzerilli, figura di spicco nel panorama dei servizi segreti italiani e un valoroso ufficiale degli Alpini», ricorda l'associazione.

L'annuncio

«La sua carriera è stata contrassegnata da una straordinaria dedizione al servizio della patria e dalla sua indiscussa competenza nel campo dell'intelligence militare - si legge sul sito - Il generale Inzerilli ha ricoperto diversi incarichi di rilievo, distinguendosi per la sua abilità e la sua integrità. «Tra i suoi ruoli più significativi, ricordiamo il periodo trascorso come ufficiale esperto del Sisimi, il Servizio segreto militare italiano, dove ha contribuito in modo significativo alla sicurezza nazionale.

Inoltre, è stato Presidente dell'Associazione Stay Behind dal 12 maggio 1996 al 26 aprile 1998. Il generale - si legge ancora nella nota - sarà ricordato non solo per le sue straordinarie capacita' professionali, ma anche per la sua umanità e il suo impegno costante a difesa dei valori fondamentali della democrazia e della sicurezza nazionale. La sua scomparsa rappresenta una perdita irreparabile per l'Italia nel suo complesso. Il suo esempio e il suo spirito guideranno per sempre coloro che continuano a lavorare per la sicurezza e il bene del nostro paese».

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