Pannofino, dai doppiaggi hard a Boris: «Mia moglie? L'ho conquistata imitando Banderas»

Classe 1957, il nome dell'attore è legato a doppio filo al personaggio di René Ferretti, suo alter ego e protagonista della serie cult Boris

Pannofino si racconta: «Mia moglie? L'ho conquistata imitando Banderas»
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 13:05

«Mia moglie? L'ho conquistata con la voce di Antonio Banderas». Una battuta che riassume il carattere e l'ironia di uno degli attori più amati del cinema italiano, anche per le nuove generazioni. Francesco Pannofino si racconta in una lunga intervista al Corriere in cui svela i segreti della sua carriera, l'esordio mentre studiava matematica (scelta per rimandare il militare), l'ascesa al successo internazionale e la consacrazione con il personaggio di René Ferretti, il mitico regista della serie cult Boris, amata anche dai giovani e di cui è recentemente uscita la quarta stagione su Disney Plus. 

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«Da bambino volevo fare il calciatore» 

Pannofino è cresciuto a Imperia, figlio di un carabiniere e di una casalinga. «Facevo il chirichetto, leggevo Gli atti degli apostoli e le esibizioni mi riuscivano bene.

Ma il sogno era fare il calciatore» racconta. Invece poi è finito a fare il cinema: «Mio padre non era tanto contento, mia madre sempre. Poi quando hanno visto che guadagnavo più di loro si sono tranquillizzati».

Dopo trasferimento a Roma quando aveva 14 anni, il giovane Pannofino sceglie di studiare matematica "per evitare il militare". Erano gli anni di Piombo e l'Italia era in sobbuglio: «Anni in bianco e nero, non dicevo in giro il mestiere di papà» dice. Pochi lo sanno, ma si trovò anche testimone del rapimento di Aldo Moro. Era in via Fani il 16 marzo del 1978: «Ero lì perché il motorino era rotto e dovevo prendere l'autobus. Sentimmo una raffica di colpi e ci rifugiammo in un negozio. Vidi il sangue, ma solo tornato a casa capì la gravità di quello che era successo». Una testimonianza, la sua, resa anche davanti alla Commissione stragi del Senato.

 

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Il doppiaggio "hard" e la moglie conquistata con la voce di Banderas 

Artista "tuttofare", Pannofino non si è mai accontentato di una sola disciplina e nella sua carriera ha provato di tutto: cinema, teatro, doppiaggio. Anche di film porno: «Ricordo certe convocazioni il sabato, otto ore, 90 mila lire. Uscivo in debito di ossigeno» racconta. E proprio in sala di doppiaggio è avvenuto l'incontro che gli ha cambiato la vita, quello con la moglie Emanuela Rossi:  «Ci siamo conosciuti doppiando "Donne sull’orlo di una crisi di nervi", dove io facevo appunto Banderas. A quei tempi si doppiava insieme, nella stessa stanza. Però l’approfondimento lo abbiamo fatto con Forrest Gump: poi è nato Andrea».   

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Il successo con Boris

Tra i tanti personaggi interpretati e doppiati il successo maggiore è arrivato a 50 anni con il ruolo di René Ferretti, il regista delle serie cult Boris sceneggiata da Mattia Torre insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico. «Non so quanti attori hanno fatto il provino. Ma dopo aver visto me dissero: fermi tutti, lo abbiamo trovato» racconta Pannofino. Una serie a cui rimane legato e in cui ha recitato anche una piccola parte la mamma dell'attore, Angela nel ruolo di "La mamma sarta di René Ferretti". «Fu un'idea di Mattia Torre, era venuta a trovarmi sul set e volle inserirla nella serie. Lei accettò era entusiasta e ci prese gusto tanto da dire al mio agente di essere disponibile per altri ruoli». Angela è scomparsa quest'anno, lo scorso 27 dicembre.  

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