Affitto negato a Pavia ad uno studente per il colore della pelle: «Preferisce un connazionale». Ma lui è italiano

Menin ha risposto a un annuncio online per avere una stanza in affitto (300 euro al mese) in un quadrilocale a due piani nella zona degli istituti scientifici di Pavia. Ma la risposta è stata negativa.

Negato l'affitto a uno studente italiano per il colore della pelle: «L'inquilino mi ha detto che preferisce avere in casa un connazionale»
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Domenica 23 Luglio 2023, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 13:41

Perché uno studente e atleta dovrebbe avere problemi a trovare una casa in cui vivere? Ci sono diversi fattori come la zona in cui vivere, l'aspetto economico o il colore della pelle, purtroppo. Menin Hubert Don, 26 anni, studente di Bioingegneria all'Università di Pavia e atleta della società di atletica «Cento Torri», è convinto che il no ricevuto, per la casa che voleva affittare, nasconda un pregiudizio di natura razziale.

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Cosa è successo

Menin ha risposto a un annuncio online per avere una stanza in affitto (300 euro al mese) in un quadrilocale a due piani nella zona degli istituti scientifici di Pavia.

Ma la risposta è stata negativa. 

Il caso è raccontato oggi dal quotidiano «La Provincia pavese».

«L'inquilino che aveva pubblicato l'annuncio mi ha detto che preferisce cercare un ragazzo italiano: è la scelta preferita da tutti i membri della casa - spiega Don -. Peccato che io abbia la cittadinanza italiana dallo scorso settembre. Più che una questione di documenti, mi sono sentito discriminato per il colore della pelle».

Il giovane è molto dispiaciuto: «In 22 anni di vita in Italia ho sentito le sferzate della discriminazione, ma non ho mai ricevuto un trattamento così razzista. Bastava dire che la stanza era già affittata, l'avrei accettato con più facilità. La cosa mi ha fatto male: io ho risposto al messaggio dicendo che sono italiano, sono uno studente lavoratore e che non convivo con i razzisti».

L'inquilino che ha pubblicato l'annuncio ha replicato in una chat: «Dal tuo nome non pensavo fossi italiano, mi sembra una cosa normale. Noi viviamo con uno straniero e stiamo benissimo, specie io che condivido il piano con lui. Ma dato che sta imparando l'italiano, vorrebbe un coinquilino con cui dialogare ogni giorno».

La società di atletica «Cento Torri» ha espresso solidarietà a Don: «Hubert è un atleta che fa parte della nostra famiglia - ha spiegato il presidente Franco Corona -. Siamo solidali con lui vista la discriminazione che ha subito. Ciò che è successo è stato spiacevole».

Il post su Facebook

Su Facebook, lo studente scrive in un post: «Mi permetto di parlare a nome di tutti quelli che si trovano nella stessa situazione.. Non preoccupatevi non è colpa vostra ma è colpa di uno stato che si rifiuta di educare i propri figli, è colpa di uno stato che non riconosce di avere un serio problema, è colpa dello stesso stato che non accetta lo straniero ma è pronto ad approfittare dello stesso. In altre situazioni sarei rimasto in silenzio ma ho imparato che "chi tace acconsente" perciò rifiuto di essere complice di questa vergogna, non posso sopportare che la generazione dopo la mia sia costretta ad accettare tutto Ciò! Vergognatevi!»

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