Ingoia le calamite bimbo di due anni salvato in ospedale

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Sabato 13 Settembre 2014, 06:01
TRAGEDIA SFIORATA
Un bambino di due anni e mezzo gioca in cucina mentre la mamma si occupa delle faccende di casa. Improvvisamente Giosuè, che non parla ancora bene, si rivolge alla madre: «Mamma, bua pancia». La donna si accorge che il bimbo sta giocando con delle piccole calamite e capisce tutto. «Le hai ingoiate, Giosuè?». «Sì». Immediata la corsa al Bambino Gesù di Roma. Uno scrupolo che ha salvato la vita a Giosuè.
«Il bambino - racconta la mamma intervistata su Raiuno - non ha mai smesso di respirare, perché le calamite sono dei bastoncini e sono andati subito giù». Ma il problema, in questo caso, non è il soffocamento ma il rischio di perforazione dell'intestino che avrebbe potuto avere conseguenze letali. Fortunatamente i genitori di Giosuè sono andati immediatamente a Roma dove i medici hanno sottoposto il bambino a un intervento chirurgico urgente: «Dopo circa 40 minuti - racconta il papà - si è aperta una porta ed è uscito un medico con i due magneti in mano, in quel momento abbiamo capito che Giosuè era salvo». -
Antonino Reale, medico del Bambino Gesù di Roma, spiega che in questi casi è fondamentale recarsi subito al pronto soccorso. Anche se non ci sono sintomi evidenti e se il bambino respira normalmente, i magneti arrivano nell'intestino e lì si “cercano”. Proprio questo movimento può provocare una perforazione dell'intestino, con conseguente peritonite e rischio di morte. Se ad esempio, dopo l'ingestione, il bambino va a dormire e il mattino seguente si sente male, potrebbe essere già troppo tardi. I genitori di Giosuè, invece, hanno subito capito la delicatezza del caso salvando la vita al figlio. «I due magneti - spiega il medico - si trovavano infatti ancora tra l'esofago e lo stomaco, per questo è stato possibile intervenire senza conseguenze gravi».
Marco Cusumano
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