Il Demanio sfratta gli uffici del Comune di via Duca del Mare: emergenza spazi per l'ente

La palazzina ex Teti
di Monica Forlivesi
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Martedì 1 Novembre 2022, 11:17

Un passo indietro anziché avanti. L'ex Teti, la vecchia centrale telefonica della città che si sarebbe dovuta valorizzare insieme a tutto il nucleo di fondazione, non solo non è stata acquisita dal Comune di Latina, ma ora l'Agenzia del Demanio la rivuole indietro. Nei mesi scorsi infatti ha chiesto di effettuare due sopralluoghi in seguito ai quali ha manifestato la necessità di rientrare in tempi brevi in possesso dei locali dove si trovano ormai da anni la Segreteria generale e i Servizi sociali. Tanto che il Comune sta incaricando una ditta che dovrà effettuare il servizio facchinaggio, insomma traslocare arredi e documenti in via Farini.


L'antefatto. Lo scorso aprile l'Agenzia del Demanio chiede di accedere ai locali di via Duca del Mare per effettuare un sopralluogo al Palazzo ex Teti, il mese successivo viene richiesto di poter accedere per un ulteriore sopralluogo per visionare lo stato dei luoghi dei locali di via Duca del Mare 7. Dopodiché arriva la nota con cui l'Agenzia del Demanio rappresenta la necessità di soddisfare i fabbisogni logistici dell'Amministrazione dello Stato attraverso l'utilizzo di immobili demaniali presenti nel proprio patrimonio immobiliare. Il Comune si trova quindi nella necessità di liberare quei locali e di trovare una nuova collocazione per gli uffici della segreteria generale e della Programmazione del Sistema Welfare. La nuova sede individuata è quella di viale Farini, la sede storica dei gruppi consiliari, che si trova affianco al municipio, e che attualmente viene utilizzato come deposito per materiale e documenti e dove sarà necessario effettuare dei lavori di adeguamento e di straordinaria manutenzione.


Dunque dovranno essere liberati anche i locali di via Farini con urgenza, altrimenti è impossibile procedere con i lavori di sistemazione. Ma il problema è che il Comune ormai da anni ha necessità di spazi, quindi dove saranno portati tutti quei faldoni, scatoloni e arredi? Un dilemma. Anche perché al servizio Patrimonio Edilizia Pubblica Espropri sono arrivate una serie di richieste da parte di altri servizi e uffici comunali che hanno necessità di spostare materiale per liberare e riorganizzare i propri spazi. Ad esempio: il Servizio Entrate Ufficio Tari ha chiesto il trasferimento dall'ex Albergo Italia ai locali di Corso della Repubblica di cento faldoni e scatole pieni di posta e documenti che intasano anche i corridoi dell'Ufficio determinando problemi per il ricevimento del pubblico. Dal foyer del teatro vanno spostati cinque divani per ottemperare alle prescrizioni dei vigili del fuoco e scongiurare il pericolo di incendi che dovranno quindi trovare una nuova collocazione; il dirigente del Servizio Trasporti e Mobilità ha chiesto lo sgombero e la sistemazione di arredi e materiale vario negli uffici di via Cervone, anche in questo caso serve un'ottimizzaione degli spazi per poter lavorare in maniera efficiente.

Per tutti questi interventi è stato affidato il lavoro a una ditta che si occupa di facchinaggio per 28.000 euro, ma il problema vero è un altro: emerge forte che la fame di spazi del Comune aumenta e negli anni non è stata in alcun modo soddisfatta. Gli spostamenti di documenti e arredi del resto denota la difficoltà in cui si trovano molti uffici e ora la situazione si complica ulteriormente venendo a mancare la palazzina ex Teti.


Del resto la carenza è ampiamente documentata, tanto che il Comune lo scorso giugno con una delibera di giunta era pronto ad acquistare altri immobili dove posizionare gli uffici, ad esempio l'ex catasto, accanto al municipio. Nel documento si sottolineava che era necessario nell'ottica di una riorganizzazione degli uffici comunali, finalizzata ad un migliore utilizzo delle risorse economiche, anche attraverso la dismissione di contratti su immobili in locazione passiva. L'amministrazione Coletta aveva previsto un vero valzer degli uffici, ma anche una ricognizione degli spazi di proprietà e la ricerca di nuovi locali, primo fra tutti l'ex catasto, nelle immediate vicinanze del municipio. Era in corso una trattativa con la società privata che lo ha messo in vendita: sono 3.500 metri quadrati su tre livelli, il problema per l'ente è trovare le risorse e tener conto degli equilibri finanziari dell'ente.
 

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