Giunta a ostacoli, si tratta sui numeri: presidenza del Consiglio comunale contesa

FdI vorrebbe la riconferma di Tiero alla guida dell'aula, ma anche la Lega la rivendica

Giunta a ostacoli, si tratta sui numeri: presidenza del Consiglio comunale contesa
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 24 Maggio 2023, 11:11

Giunta ancora in mezzo al guado per Latina, con un inciampo: la presidenza del Consiglio comunale. Ovviamente, si tratta di un ruolo che rientra negli "equilibri" di coalizione, e in particolare, stando alle indiscrezioni, sarebbe "desiderata" una riconferma del presidente uscente, Raimondo Tiero (FdI), in virtù del suo essere non solo il consigliere anziano, non solo l'uscente, ma soprattutto il primo candidato consigliere comunale eletto ad avere sfondato il tetto delle duemila preferenze personali nella storia della città.

GLI ASSESSORI

Tiero, dunque, sarebbe il candidato presidente naturale, anche in quanto esponente del partito più votato, FdI. Ma, sempre in base a quanto si apprende nei corridoi della politica, il ruolo di presidente sarebbe "desiderato" anche dalla Lega in virtù del risultato di lista (terzo partito, appena dietro la Lista Matilde Celentano sindaco), e soprattutto del risultato in termini di preferenze personali ottenuto da Vincenzo Valletta con 1.329 voti. Un dilemma da risolvere, dunque all'interno della coalizione, che va a incidere direttamente sul numero degli assessori disponibili per ciascun partito: il ruolo di presidente del Consiglio comunale lo si farebbe infatti assimilare a quello di un assessore: ergo, FdI, partito più votato con il doppio dei voti del secondo raggruppamento d'aula, potrebbe ambire a quattro assessori, oppure a tre più il presidente. Analogo discorso per la Lega: 2 assessori, oppure un assessore più il presidente. Due assessori andrebbero poi alla Lista Matilde Celentano sindaco, 1 a Forza Italia e 1 alla Dc-Udc. E sarebbero - come già confermato - quasi tutti assessori politici, ovvero sarebbero chiamati in giunta i consiglieri comunali più votati, poi chiamati a dimettersi dal Consiglio. In FdI, tolto Tiero, sarebbero quindi Gianluca Di Cocco, Andrea Chiarato, Cesare Bruni; nella Lista Matilde Celentano sarebbero Annalisa Muzio e Enzo De Amicis; nella Lega, Vincenzo Valletta e Massimiliano Carnevale o Federica Censi; in Forza Italia Mauro Anzalone e nella Dc-Udc, Maurizio Galardo, che però non sarebbe pienamente gradito da alcune parti della coalizione.

NOMINE DI STAFF

C'è poi il tema degli ex Latina nel cuore, oggi FdI, cui affidare un ruolo: in Consiglio, subito alle spalle di Bruni, sono infatti entrati Renzo Scalco, Dino Iavarone e Mario Faticoni. Il loro ruolo potrebbe però essere "coperto" da una nomina di staff, ipoteticamente, se fossero confermate le indiscrezioni, quella di Agostino Marcheselli, già capo di gabinetto ai tempi di Vincenzo Zaccheo. Le nomine di staff, però, dovranno attendere: sono previste infatti solo dopo la nomina della giunta stessa. I diversi nomi in predicato per un posto accanto alla sindaco dovranno aspettare quindi un paio di settimane ancora.
Vista la difficoltà di trovare una quadra, i partiti starebbero premendo per fare un solo assessore tecnico e non due, come spesso annunciato dalla sindaca, Matilde Celentano, che parlava di questi ruoli per Bilancio e Urbanistica. I partiti sarebbero favorevoli al ruolo tecnico per la sola Urbanistica, mentre ne preferirebbero uno politico per il Bilancio. Per far quadrare i conti, comunque, anche gli eventuali tecnici si vorrebbero considerare in quota Lista Matilde Celentano o FdI, circostanza che però, preferendo esterni, farebbe venir meno la chiamata di uno o due consiglieri eletti.

LA PROCLAMAZIONE

Intanto, finiti i riconteggi delle preferenze da parte della commissione elettorale centrale, è stata fissata la data per la proclamazione degli eletti, che avverrà venerdì in aula consiliare. Da quel momento, stando all'interpretazione del Tuel secondo la quale per "proclamazione" si intende quella dei consiglieri e non del sindaco, scatteranno i dieci giorni per convocare la prima seduta di Consiglio, che dovrà tenersi dopo altri dieci giorni dalla convocazione. Ergo, massimo entro il 15 giugno. Matilde Celentano è intanto entrata nella piena operatività del suo mandato: ieri ha firmato alcune procure e alcune tutele, e ha presenziato a un paio di manifestazioni.
 

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