«Gli anziani sono morti per il cuore, ma il vaccino anti-influenza non c’entra»

«Gli anziani sono morti per il cuore, ma il vaccino anti-influenza non c’entra»
di Carla Massi
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Lunedì 1 Dicembre 2014, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 00:19
ROMA - I medici di base, quelli che materialmente fanno la puntura, hanno detto fin dal primo momento che quelle morti non erano legate al vaccino.

Una certezza granitica sostenuta, oltre che dalla pratica quotidiana nei loro studi, anche dalla tipologia dei decessi degli anziani di questi giorni. Tra i primi a contestare l’associazione profilassi-effetti letali è stato Claudio Cricelli alla guida della Società italiana di medicina generale:«Vaccino da trent’anni, mai avuto reazioni gravi».



Possiamo parlare di un allarme eccessivo?

«Se l’Aifa ha deciso così ci saranno stati dei validi motivi. Era sicuramente necessario fare i test per cancellare ogni dubbio e stare più tranquilli. Sia noi che i pazienti».



I risultati hanno dato ragione alle vostre tesi, dunque?

«Appena è scattato l’allarme ci siamo messi ad analizzare la situazione e a confrontare i numeri. Proprio questi ci hanno indotto a dire che la vaccinazione non poteva essere responsabile di quelle morti».



A quali numeri si riferisce? I dati, da soli, spiegano la vostra posizione?

«Ogni giorno in Italia muoiono circa 1.800 persone, con punte fino a duemila durante i mesi freddi. La maggior parte dei decessi, direi 1.600 al giorno, riguarda anziani. Circa 800 sono stati vaccinati e 800 no. Da qui, la nostra convinzione».



Lei vuol dire che queste persone, nella maggior parte oltre gli ottanta, sarebbero morte lo stesso?

«Nei giorni scorsi, a Firenze, abbiamo avuto il congresso della Società di medicina generale. Tra noi c’era anche il collega di Augusta, in Sicilia, che ha somministrato il vaccino al primo paziente deceduto qualche ora dopo. Un uomo anziano, malato in modo importante. Era andato al mercato e poi a casa si è sentito male. Lo stesso, anche secondo il suo medico curante, sarebbe potuto accadere senza la vaccinazione».



Ma la correlazione è stata fatta, poi altri anziani sono deceduti e le segnalazioni sono arrivate all’Agenzia del farmaco. Insiste a sostenere che si tratta solo di casualità?

«Il nostro lavoro quotidiano ci dice che stiamo parlando di persone morte per un accidente cardiovascolare. Mai, nessun vaccino, ha mai avuto effetti di questo tipo. Eravamo più di 2500 a Firenze, abbiamo parlato di questo. E a nessun collega è mai accaduto».



Lei avverte un paziente che potrebbe avere effetti collaterali dopo la vaccinazione, di quali parla?

«Ricordiamo che la maggior parte degli anziani sono anni che si vaccinano. Comunque avverto che potrebbero avere dei problemi cutanei, magari un rossore, e niente altro. Un giorno a casa e tutto si risolve».



Ma ora avrete un generale rifiuto del vaccino soprattutto tra chi è più anziano, vero?

«Nella maggior parte degli studi la vaccinazione si è conclusa. Ma proprio per la loro condizione di fragilità è importante che gli anziani si vaccinino. Altrimenti assisteremo a un numero di morti sicuramente maggiore».

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